Lecce- Accademia di Belle Arti: “ANATO MIE”, la mostra.
LECCE- Che il vento e l’aria sia cambiata nell’Accademia di Belle Arti di Lecce con il nuovo direttore, prof. Andrea Rollo e il nuovo presidente, prof. Fernando De Filippi, è evidente. Non fosse altro perché oggi in Accademia si entra liberamente a differenza di quanto accadeva fino a poco tempo fa con la vecchia direzione quando il visitatore che era costretto addirittura a lasciare un documento di riconoscimento come se si fosse in una struttura militare o in un carcere.
Da pochi giorni è stata allestita una mostra curata dal prof. Gaestano Russo e i suoi studenti. Ognuno di questi ultimi è stato chiamato a confrontarsi con un tema inconsueto rispetto agli esiti, l’anatomia. Chi nella visita si aspettasse di trovare disegnati braccia, torsi, gambe e così via si troverebbe decisamente spiazzato. Vi è, invece, un altro modo di esplorare la realtà con la matita, la carta, i fili tesi fra le pareti dell’antico chiostro ex conventuale che oggi ospita l’accademia.
L’esposizione si dipana lungo tutto il perimetro del bellissimo chiostro dell’Accademia e sarà aperta sino al 27 maggio 2018. Ingresso gratuito.
«ANATO MIE, titolo che suggerisce una pluralità di indagini -afferma il prof. Russo – ed al tempo stesso esamina sulla percezione di un’anatomia più interiore del singolo soggetto, cogliendo questioni legate al pensiero, alla ricerca ed alla scoperta che questo concetto si possa applicare a tutti i linguaggi dell’arte senza alcuna eccezione;
un percorso proficuo verso quello che è il cuore pulsante di un’attività didattica rinnovata e più dinamica. L’Accademia diventa pian piano teatro in senso lato dell’esperienza viva ed esaltante di quelli che da sempre sono i protagonisti e l’anima di questi luoghi: gli studenti».
E conclude il docente: «Spaziando in un percorso didattico in cui, per la prima volta, l’Anatomia Artistica diventa il pretesto per analizzare atmosfere e contenuti della ricerca artistica contemporanea, gli studenti, selezionati dalla Direzione, espongono i lavori figli di un corso improntato sulla sperimentazione sensoriale, creando armonie fra interventi scultorei, sonori, video, installativi, pittorici e lo spazio stesso».
I partecipanti
Alfredo Albanese: «Anatomie di un gesto unico nello spazio»;
Alice Graziadio: «È quella dentro»;
Benedetta Del Coco: «Matrice»;
Carmelo Pennetta: «Massa I»;
Doralma Angela Palestra: «Senza titolo»;
Fabio Stampacchia: «Il mondo del silenzio»;
Francesco Murrone: «Paper People»;
Kaja Wolak: «Zacmienie ciem/ i’m only a moth, Sir»; «Pig »;
Luca Luprano: «Con/tatto I-II-III»; «Impressione di luce nello spazio; sperimentazioni»;
Marika Nacci: «Disprigionare»;
Olimpia Maria Vespignani: «Encontrando mi corazon»;
Simona Anna gentile: «Fù Fù Fù»;
Valentina Faggiano: «La vera essenza».
Video Performance a cura di Marco De Santis
Kaja Wolak: «Tricarico_trans_movie»;
Kaja Wolak, Katarzyna Leks, Doralma Angela Palestra, Ding Xinyao, Li Yi: «Tricarico»;
Marika Nacci: «All’interno»;
Alice Graziadio: «Morte annunciata»; «Violata»;
Enrica Distratis: «Il requiem dell’imperfezione della vita, la bellezza una crudele amante»;
George Munteanu «La Rose du Mal»;
Carlotta Regina Gasbarro «Uroboro».
Fabio A. Grasso