Brindisi- Tentato furto in appartamento: tre arresti della Volante
BRINDISI- Tentato furto in appartamento: tre arresti della Volante. Gli arrestati di età 49, 35 e 31 anni sono tutti originari del napoletano. Gli arrestati sarebbero S.A, classe 1982, D.D classe 1987 e A.A classe 1968
Intorno le 17:00 di ieri la sala operativa della Questura riceveva notizia di due soggetti che avrebbero tentando di scardinare la porta di un’abitazione e di un terzo in funzione di vigilanza fuori a fungere da c.d. palo.
Sul posto venivano inviate la Volante di zona e la pattuglia del poliziotto di quartiere, che si trovava nelle immediate vicinanze.
Gli operatori all’arrivo avrebbero notato un uomo fermo nelle vicinanze di una Fiat 500L di colore grigio parcheggiata di fronte all’indirizzo segnalato, il quale alla vista del personale avrebbe fatto una telefonata buttando subito dopo il cellulare a terra nel tentativo di distruggerlo, per spostarsi subito dopo verso un’ autovettura Tiguan parcheggiata poco distante. Il comportamento non sfuggiva agli operatori che prontamente bloccavano il presunto palo.
Subito dopo dal condominio segnalato sarebbero uscite due persone che incuranti della situazione avrebbero cercato di avvicinarsi all’autovettura Fiat Cinquecento indicata; contestualmente uno dei due avrebbe abbandonato un cacciavite gettandolo per terra tra il marciapiede e la fiancata di detta vettura; anche questo gesto non sfuggiva all’attenzione del personale operante, che avrebbe provveduto a bloccare i due soggetti, identificandoli, provvedendo inoltre al recupero e sequestro del cacciavite.
I tre soggetti, avrebbero dichiarato di essere rappresentanti di una nota ditta di vendita al domicilio, e stavano effettuando delle vendite porta a porta; alle obiezioni degli operatori non sarebbero stati in grado di esibire l’appartenenza a questa nota azienda, né avrebbero esibito alcuna formale procura o il possesso di tesserini di appartenenza.
Con l’ausilio di un’altra volante giunta sul posto, si procedeva al controllo della Fiat 500 L, nel cui bagagliaio sarebbe stata rinvenuta una scatola sigillata contenente un’aspirapolvere molto simile al più noto originale, riportante anche un marchio dal nome ingannevole. Sarebbero state poi rinvenute alcune telecamere finte contenenti dei pesi in metallo all’interno tanto da simulare un peso realistico dell’oggetto. Sarebbero state inoltre rinvenute statuette raffiguranti il Pontefice, verniciate in colore argento. Tutto quanto rinvenuto, secondo le indagini, sarebbe da considerare utilizzabile per truffare ignari acquirenti e pertanto veniva sottoposto a sequestro.
Recuperato anche il telefono cellulare che il palo avrebbe tentato di distruggere, per gli operatori ancora acceso e funzionante con l’ultimo numero chiamato ancora sullo schermo. Il chiamato era uno degli altri due complici usciti dal condominio.
Dalla telecamera del condominio sarebbe stato estrapolato in tarda serata un filmato che ritrae i due mentre avrebbero forzato la porta dell’immobile preso di mira.
Il sopralluogo effettuato all’interno del condominio, avrebbe consentito di rilevare evidenti segni di forzatura alla porta dell’appartamento sito al primo piano, compatibili con l’uso del cacciavite ritrovato e sequestrato. La porta sarebbe stata aperta e parti della serratura forzata poggiate su un vicino vaso.
Dalla successiva visione del filmato, si sarebbe notato chiaramente i due che avrebbero forzato la porta di ingresso per poi accedere all’interno dell’appartamento e uscirne dopo soli pochi secondi, ciò solo perché avevano ricevuto il segnale della presenza della Polizia.
Veniva richiesto l’intervento di personale della Polizia Scientifica per i rilievi di competenza.
I tre risultano annoverare precedenti di polizia, in particolare per truffa e per reati contro il patrimonio, oltre ad essere stati rimpatriati con foglio di via obbligatorio da numerosi comuni verso il comune di residenza.
Dell’avvenuto arresto veniva notiziato il PM di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, oltre ai familiari e al legale di fiducia nominato dai tre.
Al termine delle formalità di rito i tre venivano associati alla Casa Circondariale in attesa dell’udienza di convalida.
Le autovetture TIGUAN e la FIAT 500 venivano pure sottoposte a sequestro ed affidate in giudiziale custodia.