Taranto – Omicidio Ciro Piccione: in aula il presunto assassino
TARANTO – Il 16 marzo si terrà l’udienza preliminare dinanzi al gup delle indagini preliminari, Benedetto Ruberto. A comparire davanti al giudice, Salvatore Mele, 30 anni di Llizzano – arrestato il 22 maggio dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale – con l’accusa di omicidio dell’imprenditore agricolo di San Giorgio Jonico, Ciro Piccione, assassinato il 12 maggio nel suo deposito agricolo.
Decisivi furono gli elementi emersi dalle indagini, quali la verifica del traffico telefonico, le comunicazioni sms e WhatsApp, l’analisi della posizione delle celle telefoniche che lo inchiodavano al luogo del delitto (oltre alla posizione dell’auto che le telecamere di video sorveglianza che ne segnavano la presenza nelle vicinanze del luogo dell’omicidio)
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Salvatore Mele avrebbe avuto brevi contatti telefonici con la vittima tra la sera del giorno 11 e la mattina dell’omicidio, fino a poco prima dell’uccisione di Ciro Piccione, attorno alle 11:30, ora presunta della morte dell’imprenditore.
Portato in caserma, alla presenza dei suoi legali Franz Pesare e Pasquale Corigliano, per essere ascoltato in merito ai fatti indicati dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Maurizio Carbone, aveva infine confessato la piena responsabilità dell’omicidio.
Salvatore Mele, in quella occasione, avrebbe dichiarato di essersi incontrato quel giorno con la vittima, per manifestare la propria contrarietà e quella della sua fidanzata, rispetto all’amicizia che l’imprenditore assassinato coltivava con la madre della stessa. Raccontò, inoltre, che durante la colluttazione iniziata nel tentativo di disarmare Ciro Piccione – che avrebbe estratto e puntato l’arma contro di lui – erano partiti accidentalmente due colpi di pistola in rapida sequenza. A quel punto il giovane si sarebbe essersi allontanato dal luogo del delitto e avrebbe gettato in mare la pistola.