Taranto – Bimba di 5 anni perde la mano per un pirata della strada: l’appello dei genitori.
Irina ha solo cinque anni ma dovrà convivere per tutta la vita con una pesante menomazione: ha perso una mano in seguito a un incidente. Non bastasse, la piccola e i suoi genitori non sanno neanche chi “ringraziare” perché l’automobilista che ha mandato fuori strada la vettura su cui viaggiava l’intera famiglia è fuggito. Di qui il loro accorato appello perché si faccia il possibile e anche l’impossibile per individuare il responsabile e comminargli la giusta pena: il pirata rischia l’arresto per lesioni stradali gravissime e omissione di soccorso.
Un appello sposato e veicolato con forza da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, a cui i familiari della bambina, attraverso il consulente personale Luigi Cisonna, si sono affidati per fare chiarezza sui fatti e ottenere giustizia.
Il terribile incidente è accaduto alle 22.20 del 24 giugno sulla Statale 7 Laterza-Castellaneta, al confine tra i territori comunali dei due centri, non lontano dalla stazione di servizio Agip.
Neculai Lucian Apostol, 31 anni, di origine rumena e residente a Ginosa, dove lavora come bracciante agricolo, sta procedendo tranquillamente per la sua strada in direzione Castellaneta alla guida di una Opel Tigra, con a bordo anche la moglie e i due figli: un bambino di dieci anni e una bimba di cinque, Irina appunto. Tutta la sua famiglia.
All’improvviso però compare “minacciosa” alla sue spalle la sagoma di un’altra auto che viaggia nello stessa senso di marcia, il cui conducente sta correndo a folle velocità ed effettuando una serie di sorpassi azzardati. Il “pilota” mette nel mirino anche la macchina della famiglia rumena e si appresta a superarla, ma nella direzione opposta sta sopraggiungendo un altro veicolo: per evitare un frontale, l’attualmente ignoto automobilista rientra nella sua corsia, ma così facendo con il muso va a speronare la Tigra colpendola nel posteriore. Apostol, in seguito all’urto, perde il controllo della sua vettura, che esce di strada capottandosi più volte. Il responsabile, tuttavia, non si fa scrupolo alcuno dell’incidente che ha provocato, né si cura delle condizioni dei feriti, e continua nella sua folle corsa. In seguito al colpo sbanda pure lui, colpisce di striscio altri due-tre veicoli che arrivano dal senso opposto, e i cui conducenti confermeranno la dinamica ai Carabinieri, dileguandosi.
Intanto, all’interno dell’abitacolo della Tigra, semidistrutta, sono attimi di terrore: papà, mamma e il figlio più grande, seppur con ferite varie, botte e contusioni, escono tutti interi. Non così Irina. La mano sinistra della bambina viene tranciata e schiacciata, senza contare i preoccupanti traumi al capo. La piccola viene trasportata all’ospedale di Castellaneta e di qui trasferita al Policlinico di Bari: i medici non possono nulla per riattaccarle l’arto, maciullato, e devono combattere per salvarle la vita sottoponendola a più interventi alla testa e mantenendola diversi giorni in rianimazione, in prognosi riservata. Per fortuna ora è fuori pericolo, ma si trova ancora all’ospedale e, soprattutto, dovrà convivere con gravi lesioni permanenti e invalidanti, a partire dalla perdita della mano.
Gli Apostol reclamano giustizia e lanciano un appello a chiunque avesse visto qualcosa o avesse elementi utili sul pirata a riferirli ai Carabinieri di Castellaneta, che stanno conducendo le indagini e a cui, pur sapendo che stanno facendo il massimo, chiedono uno sforzo straordinario, anche in considerazione della tenerà età della loro figlioletta e del grave handicap che ha subìto: la vettura “incriminata” potrebbe essere un Mercedes di colore scuro, ma si è svolto tutto così in fretta, anche per gli atri automobilisti coinvolti, che non vi è certezza assoluta né sul modello e né sul colore.
“Gli incidenti stradali che causano vittime o feriti gravi sono tutti terribili, ma quando viene colpito un bambino fa doppiamente rabbia, perché si tratta di un soggetto debole e incolpevole. Se poi si è di fronte, come nello specifico, anche a un caso di pirateria stradale, allora alla rabbia si aggiunge l’indignazione generale – spiega il Presidente di Studio 3A, dott. Ermes Trovò – Per noi diventa non un compito ma una missione rendere giustizia a questa famiglia e soprattutto alla piccola Irina, iniziando dall’individuare e punire il responsabile di questo misfatto. Nutriamo piena fiducia negli inquirenti, siamo certi che non tralasceranno alcuno strumento, neanche la visione di eventuali filmati di telecamere pubbliche o private, per assicurarlo alla giustizia, e se servirà siamo pronti anche a mettere in campo i nostri servizi investigativi per supportare il loro lavoro”.
Chi avesse informazioni utili può anche contattare direttamente Studio 3A al numero verde 800 090 210.