BAT – il caso della cementeria Buzzi Unichem di Barletta: una vicenda passata inosservata per troppo tempo
La Cementeria Buzzi Unichem di Barletta, situata in Via Trani, non lontano dal centro commerciale Mongolfiera, torna a essere ancora una volta al centro di polemiche e dibattiti sulla sua effettiva e concreta pericolosità. Da anni si discute sulla sicurezza di tale impianto, e in alcune occasioni, da diverse parti è stato affermato come in tale stabilimento venissero smaltiti attraverso l’inceneritore rifiuti di vario genere, producendo fumi tossici con gravi conseguenze per il centro abitato, e per tutto l’ambiente circostante. L’ultimo allarme pochi mesi fa, a giugno, quando un operaio dello stesso stabilimento, addetto al reparto altoforni, in una lettera inviata a molte autorità cittadine e alle forze dell’ordine, avrebbe raccontato ciò che sarebbe accaduto in una notte di lavoro, quando furono caricati per errore nelle fornaci alcuni rifiuti speciali, altamente pericolosi, contenenti particelle radioattive, che avrebbero generato una nube tossica, che avrebbe prima invaso l’ambiente di lavorazione, per defluire poi all’esterno, disperdendosi velocemente nella zona. Su tutta la vicenda relativa a tale Cementeria, si è mosso ancora una volta l’associazione “BARLETTA CINQUE STELLE”, molto attiva anche su altre questioni ambientali di questa città, che in comunicato ufficiale recente, pone subito l’accento sulle inchieste nate in seguito alle indagini eseguite sull’attività di tale impianto. Nella nota ufficiale viene dichiarato
“Ed una pioggia di rinvii a giudizio si abbatte sulla Buzzi Unicem, nelle persone di 2 responsabili dell’azienda, su 6 tecnici della Provincia BT, su 2 tecnici della Regione Puglia, su 5 tecnici dell’Arpa, e sui rappresentanti della Dalena Ecologica spa e della Trasmar sas. Il dr. Savasta della Procura di Trani, avvalendosi delle indagini della Guardia di Finanza, ha formulato le richieste di rinvio a giudizio per i reati di falso ideologico, abuso d’ufficio e disastro ambientale a seguito dell’esposto prodotto dal Comitato Aria Pulita presieduto dall’avv. Michele Cianci.
Come non mai, prima d’ora, il Comitato ha saputo interpretare il desiderio della cittadinanza di respirare aria pulita ed i risultati non si sono fatti attendere; infatti l’impianto accusatorio dell’inchiesta si basa sulla presunta gestione illecita della cementeria, trasformata in un inceneritore per rifiuti speciali anche a seguito di autorizzazioni basate su falsi presupposti che non avrebbero tenuto conto, tra l’altro, dell’ubicazione in pieno centro cittadino della Buzzi Unicem. “
E, ancora a riguardo sull’inquinamento provocato da tale industria, il comunicato continua dichiarando
“Se da un lato ci pregiamo di partecipare, da liberi cittadini, ad ogni iniziativa del Comitato finalizzata ad affrancarci dall’olezzo e dall’inquinamento prodotto dalle emissioni delle aziende insalubri, per altri versi esprimiamo profondo biasimo nei confronti dell’amministrazione comunale che avrebbe, per sue prerogative, dovuto intervenire, fattivamente, a tutela della salute pubblica non derogando tale delicato ruolo ad associazioni e comitati.
Nelle more di assistere allo scioglimento di questa inadeguata amministrazione comunale, auspichiamo, d’ora in avanti, maggiore attenzione nel recepire le istanze della cittadinanza, al netto di tardivi proclami.”
Vedremo come si evolverà in futuro tale vicenda.