Taranto – Un cd contro il femminicidio. Si canta la rabbia di un’intera generazione
Da Taranto un canto rabbioso e accorato contro il femminicidio. Dopo i tragici fatti delle scorse settimane, non certo per coincidenza, piuttosto per un pianto roco, a sfondare il muro dell’indifferenza un gruppo di giovani artisti pugliesi esce con un disco che raschia l’anima e parla senza retorica della violenza sulle donne. Finalmente, dal 16 giugno, in tutti i negozi di dischi, arriva il rock onirico delle Ifad. Il loro primo singolo, ”12-36”, ha tutte le caratteristiche per imporsi il brano d’impegno e ricerca nel mare di canzonette dell’estate 2016.
Frutto di un anno ‘d’ntensa ricerca musicale, che affonda le sue radici nell’hard rock e nell’alternative heavy metal, il cd scava nelle pulsioni più profonde, nelle emozioni e frustrazioni di una generazione alla continua ricerca di se stessa e del suo posto nel mondo.
Con testi graffianti e duri, affronta un tema di bruciante attualità, di femminicidio si può parlare anche a ritmo di Alternative Rock e Crossover, dove rabbia e follia si incontrano nell’urlo strozzato di note ferite, che sembrano sanguinare nel magma di una coscienza perduta e appena riacciuffata.
Ma un disco non va spiegato, va ascoltato e introiettato in se stessi e in un oltre che si fa musica. Questi cinque ragazzi, cresciuti nella periferia irsuta e assolata dei paesi incassati nella Murgia Tarantina, in quella terra di confine tra Puglia e Lucania, hanno puntato su se stessi, autoproducendos il cd con un’etichetta indipendente che, in due parole, dice tutto il loro sound, “Rivolta record”.
La Free Edition e ormai una fiorente realtà anche al Sud.
12-36, quasi a dire, è appena scoccata scoccata la mezzanotte, quando le crisalidi diventano farfalle e quando Cenerentola perde la scarpina e si risveglia donna di una favola dura. E loro, gli Ifad, non sono più una scommessa, ma una certezza del domani.