Lecce – Confermata la condanna a 30 anni per l’ omicidio che scosse tutto il Salento
Dopo il rinvio per motivi di natura tecnica, confermata la condanna a 30 anni con l’ accusa di omicidio volontario premediato da parte del 29 enne Gianpiero Mele, a danno del figlio Stefano, un bimbo di soli due anni. Alla Corte d’assise d’appello di Taranto, dopo tre ore e mezza di camera di consiglio il verdetto, che prevede per l’ ex compagna dell’ uomo e i nonni del piccolo, una provvisionale di 100mila euro, oltre al risarcimento che sarà stabilito a seguire. Tutto accadde in quel tragico pomeriggio d’inizio estate, il 30 giugno 2010, in via Monte Pollino, alla periferia di Torre San Giovanni, marina di Ugento; l’ uomo cercò di strangolare il piccolo con una corda, finendo per tagliarli la gola. Il gesto infanticida lo spinse poi, a tentare di togliersi la vita, invano. Secondo l’ accusa il giovane di Taurisano era in quel momento cosciente, dato l’ acquisto della corda in ferramenta per commettere l’ atroce gesto, e una lettera da lui lasciata.
Un omicidio difficile da spiegare, forse dettato dalla gelosia e dalla paura di essere abbandonato dalla propria compagna; il tutto non può che suscitare ancora nelle coscienze di tutti rabbia, terrore, angoscia e tanto dolore.