Bari – Prima comunione alla Cenerentola. Selvaggia Lucarelli e il web non perdonano
L’idea di questi genitori di Altamura, di far sentire la propria piccola una vera e propria principessa nel giorno della sua prima comunione, non è sfuggita all’occhio di Selvaggia Lucarelli. Infatti la stessa ha pubblicato la foto sul suo profilo Facebook, scatenando l’ironia (e non solo) degli utenti del social.
Oltre 7000 condivisioni e quasi 5000 commenti. Chi ironizza, chi invita la Lucarelli a guardare altrove, e chi la prende seriamente sul personale. Ma analizziamo a fondo la situazione. La Lucarelli “critica” il «sobrio mezzo di locomozione per prima comunione di una bimba». L’immagine ricorda tanto la magica carrozza di cenerentola, resa tale per permettere alla povera ragazza di trascorrere una serata da vera principessa. Sicuramente, l’indole di chi ha organizzato questa sorpresa, sarà stata la stessa: far sentire questa bambina principessa per un giorno. I commenti a tal proposito sono stati tantissimi: chi ha avuto da ridire sul cattivo gusto, considerando che si tratta del giorno in cui questa bambina riceverà un sacramento; chi invece ha iniziato a parlare di uguaglianza tra i bambini, sostenendo che così facendo questa piccola sia “più principessa” degli altri; e chi invece non ci trova nulla di male e trova inadeguato il post della Lucarelli, teso – a dire di alcuni – a far vergognare un padre che ha cercato di rendere speciale il giorno della prima comunione della sua bambina.
Forse il messaggio della Lucarelli voleva essere ben altro, ovvero che anche dinanzi a un sacramento ciò che conta per alcuni genitori non è la sostanza ma la forma. Ma questo non è solo un problema di Altamura. Non è solo un problema del Sud Italia.
Due cose però sono certe: di questa bimba non conosciamo la storia, e non conosciamo i motivi di questa sorpresa da parte dei suoi genitori. Magari aveva bisogno di viverlo davvero questo sogno da principessa, chissà; e in secondo luogo, questa bambina la sua prima comunione la ricorderà per tutta al vita, a prescindere dalla carrozza.