Un nuovo “accordo” tra vecchie figure della mala tarantina, e nuove leve, per spartire la città di Taranto tra le mani del crimine. Questo, secondo la Procura Antimafia di Lecce era il progetto del clan D’Oronzo – De Vitis, teso allo spaccio e traffico di stupefacenti, ed estorsione presso le attività commerciali. Nell’ottobre del 2014 a tal proposito, furono eseguite 52 ordinanze di custodia cautelare. Questa mattina, durante l’udienza, il gup del Tribunale di Lecce ha accolto la richiesta di rito abbreviato per il 48enne Massimo Zamino, presentata dal suo difensore Maurizio Besio; e per il 39enne Gianluca Nuzzo, presentata dai suoi difensori Luigi Esposito e Andrea Silvestre.
Nuzzo e Zamino sono accusati di appartenere al gruppo criminale e di essere responsabili di un attentato compiuto ai danni di una sala giochi di Via Principe Amedeo nel 2013. Con loro ci sarebbe anche una terza persona. Zamino tra l’altro sarebbe anche accusato di aver esploso alcuni colpi di arma da fuoco nel 2014, contro una rivendita di moto in via Temenide. La sentenza per i due imputati potrebbe arrivare il 19 maggio.