Taranto – “Cucine da incubo” Cannavacciuolo fa il miracolo a Taranto
Chef Cannavacciuolo in Puglia per salvare Il Ritrovo dei Vip, che diventa Le Due Fontane.
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La quinta puntata di Cucine da Incubo Italia 4 regala uno chef Cannavacciuolo particolarmente ilare grazie soprattutto alla straordinarietà dei protagonisti e soprattutto del cameriere Giovanni, che con la sua faccia da film, la sua inconsapevole comicità, il suo passato da batterista e una certa tendenza al masochismo ha conquistato chef e pubblico a casa (come dimostra Twitter). Ma questa trasferta tarantina di Cannavacciuolo svela anche uno degli staff più irritanti della storia del programma. A dire il vero non è la prima volta in questa edizione, visto che proprio la primissima puntata scatenò istinti quasi omicidi in me. Questa sortita pugliese però non è da meno, visto che alla guida della squadra c’è un padre che crede di sapere tutto e di non sbagliare mai e due figli svogliati e senza cognizione del lavoro. Tre teste (che non esitano a definirsi, propria sponte, di cazz0) che imparano grazie a Cannavacciuolo a guardare nella stessa direzione, a comunicare e a collaborare. Un paio di pacche ben piazzate e soprattutto qualche commento lucido e tranchant hanno aiutato a ritrovare la retta via. Il suo “Siamo in mezzo ai pazzi” la si ouò usare come suoneria del cellulare.
Talmente drammatica era la situazione che Cannavacciuolo ha scelto di cambiare il nome del locale: il presuntuoso (e pretestuoso) Il Ritrovo dei Vip sul corso pedonale di Taranto lascia il posto a Le Due Fontane, visto che il locale è proprio a metà strada tra due fontane monumentali del centro. Era da tempo che non si vedeva un ‘cambio nome’: nella prima stagione era praticamente all’ordine del giorno, poi di fatto è stato usato con estrema parsimonia. Questa volta, evidentemente, non se n’è potuto fare a meno.
Di certo questa quinta puntata è stata la più ‘geolocalizzata’ della nuova serie: l’inclinazione al dialetto stretto ha spinto alla sottotitolatura e certe cadenze (oltre a certe espressioni) hanno dato la sensazione di essere in un film di Zalone. Sorvolo sull’uso del doppio condizionale nei periodi ipotetici da parte di papà Mimmo: anche la lingua italiana vuole la sua parte nel servizio ai tavoli. Ma questa è un’altra storia.
Comunque sia Cannavacciuolo ha dato l’impressione di divertirsi, talvolta anche per non piangere, visto che l’inizio è stato davvero drammatico. Stasera Sant’Antonimo da Vico Equense ha fatto un vero e proprio miracolo (ma sotto lo sguardo vigile di Padre Pio, eh).
da Blogo