Taranto – Il comune si affida a Poste Italiane che delocalizza. Lumino: «Il sindaco di Taranto chiarisca con urgenza e rispetti i cittadini»
«Il Comune di Taranto non può difendere sulla carta i diritti dei lavoratori tarantini e poi permettere che il servizio di call center per la riscossione di alcuni crediti venga affidato a un’azienda che delocalizza in altri paesi europei dove i giovanni vengono sfruttati e sottopagati». Lo ha affermato Andrea Lumino, segretario generale della Slc Cgil di Taranto alla luce di una serie di scoperte fatte dal sindacato per i lavoratori della comunicazione. «Il comune ionico qualche tempo fa – ha spiegato Lumino – ha affidato a Poste Italiane il servizio per la riscossione dei crediti avanzati dalla Polizia Municipale per le contestazioni elevate in seguito alla violazione di norme della circolazione stradale, ma ignora o fa finta di ignorare che Poste Italiane ha a sua volta subappaltato il servizio a un’azienda estera: il comune è a conoscenza delle condizioni in cui i lavoratori operano? Non possiamo tacere di fronte alla schizofrenia di un ente civico che a parole sostiene di essere accanto ai lavoratori sfruttati e poi affida soldi pubblici a imprenditori che schiavizzano i dipendenti. La Slc Cgil – ha evidenziato il sindacalista tarantino – chiede che il sindaco Ippazio Stefano chiarisca immediatamente questa vicenda e che adotti le misure opportune affinché vengano tutelati i diritti di tutti i lavoratori e delle aziende che hanno regolarizzato la posizione dei propri dipendenti secondo quanto previsto dai contratti nazionali di lavoro. Inoltre – ha proseguito Lumino – Non di secondo piano è il problema relativo al trattamento dei dati dei cittadini. Ci chiediamo infatti come sia possibile che i dati sensibili di un cittadino italiano (in questo caso di Taranto) vengano trasmessi dal Comune a Poste Italiane che, a sua volta, decide di portarli all’estero senza il consenso degli interessati? L’azienda infatti, non ha neppure dato una semplice informazione ai cittadini. Chi autorizzato, quindi, il trattamento dei dati? Quando anche il comune di Taranto deciderà di rispettare la legge visto che oggi è in vigore il famoso articolo 24 bis sulle delocalizzazioni?