Montemesola (TA) – Parla Donato Alba: “Ho portato la mia terra in Vietnam”
Sono stati gli occhi di Donato Alba a parlare durante l’intervista intercorsa per il nostro giornale. Ex candidato sindaco alle scorse amministrative al comune di Montemesola con la lista “Per una nuova Alba”, e di professione hairstylist, Donato Alba, ci racconta quello che è stato il suo viaggio in Vietnam, per conto della Kleral System, azienda produttrice di prodotti per parrucchieri. Un viaggio che si è rivelato diverso da tutti quelli che Alba che ha fatto in passato. Impegnato come formatore per parrucchieri, Donato Alba ha girato il mondo: Texas, Dallas, Huston, Colombia, Russia, Ucraina, e adesso quella fetta dell’Oriente quasi sconosciuta, o conosciuta come povera, ma in realtà ricca di vita. “Pensavo che una volta giunto in Vietnam avrei fatto ciò che ho fatto altrove, ovvero il formatore in accademia – spiega Alba – invece così non è stato. Sono stato accolto da un calore mai sentito prima, e dall’ambasciatrice italiana – e prosegue – un onore troppo grande, per chi come me è cresciuto facendo il garzone per studiare”.
Vive di poesia Donato Alba, la stessa che caratterizza la sua vita da sempre, le sue letture, il suo modo di esprimersi, la sua politica e le sue passioni. Una poesia che da sempre ha caratterizzato quello che lui definisce un “grande sogno”, inteso come la realizzazione, il ricavo di un profitto non materiale, ma emozionale: insomma, qualcosa che gratifichi l’anima e non le tasche. Una grande umiltà, quella di un uomo, cresciuto senza padre e che ha lavorato un’intera vita per pagarsi gli studi senza gravare sulla madre, ora anziana. Un uomo innamorato della sua Puglia, della sua Taranto, della sua Montemesola, terra che ha rappresentato in Vietnam. Un orgoglio per la sua comunità. “Ho raccontato il mio paese – dice Alba – ho raccontato delle quattro antiche porte urbiche, ho raccontato della quinta porta che non c’è più ma che avrei voluto ricostruire. E sentire al mattino il saluto dei vietnamiti ‘ciao Montemesola’ è stato qualcosa di veramente emozionante”. Unire il suo lavoro al racconto della sua terra, questo ha fatto Donato Alba durante le sue giornate in Vietnam, e non potevano mancare a tal proposito le analogie, con quella fetta d’Oriente – che la storia insegna – è sempre stata vista come “l’altro” da questo nostro Occidente, che poi in realtà tanto perfetto non è.
Alba ci racconta di aver formato aspiranti parrucchieri durante un evento di moda tenutosi nella città di Hanoi, in occasione della celebrazione dei 70 anni di indipendenza dai francesi e della festa della luna piena.
Questo, in una terra, che a due metri dal suo hotel, si mostrava nella sua vera essenza: quella del disagio e della povertà. Un disagio che Alba definisce “intelligente”, poiché negli occhi di quella gente, vi era la tenacia, la determinazione e la voglia di emergere nonostante tutto. “Conoscevo il Vietnam solo attraverso gli scritti della Fallaci e attraverso documenti di guerra. Ne conoscevo il disagio, e l’ho visto. L’ho visto nella povertà di quelle persone”. Ma in quella povertà Donato Alba ha colto una grande ricchezza: quella della voglia di vivere, di emergere, di voler fare moda in Europa. Un modo per dire a questo Occidente “io ci sono”.
E a proposito di moda, del suo mestiere, spesso definito frivolo o poco rilevante, Alba dice che non è affatto così. “Attraverso la moda non si vestono solo modelli e modelle. Attraverso la moda si possono vestire sogni. Sogni di giovani che vogliono emergere in Europa”. Cita nel suo racconto, la storia di un giovane turco laureato in economia e trasferito in Vietnam: lui ha un sogno, sogna l’Europa, ma ha una amara consapevolezza, ovvero la difficoltà di emergere in una terra così povera. Qui entra in gioco l’analogia con la sua Montemesola. Donato racconta del suo piccolissimo paese, di poco meno di 4000 abitanti. Un paese nel quale anche per lui è stato difficile emergere, se non dopo anni ed anni di “gavetta” e lavoro sacrificato. “Non si può avere tutto subito – dice Alba – serve forza di volontà e determinazione, e allora si che tutto può cambiare”.
Da qui, il monito di Donato Alba verso tutti i giovani di Montemesola: “Non arrendetevi mai. Continuate a credere nel vostro sogno e col tempo ne coglierete i frutti”. Un segnale di coraggio per tutti i giovani, non solo di Montemesola, ma per tutti i figli di questo sud, vessato dalla crisi occupazionale. Un segnale, nato da una testimonianza forte, il suo soggiorno in un paese, in un pezzo di mondo, che dalla sua povertà, dal suo passato di guerra, crede nelle sue potenzialità e afferma la sua presenza con manifestazioni di questo tipo. Un monito anche per Taranto e provincia, a non arrendersi, ad urlare la loro presenza.
“Per me è stato un viaggio significativo – spiega con immensa emozione Alba – sono stato lì in rappresentanza artistica italiana, se fossi stato eletto sindaco avrei anche rappresentato un’istituzione, e questo avrebbe reso il tutto ancora più emozionante”. D’altronde, non è una carica istituzionale a manifestare in giro per il mondo l’amore per la propria terra. Donato Alba ha portato in Vietnam il cuore pulsante di Montemesola, come ha voluto sottolineare, ha portato con sé i suoi concittadini, la sua storia, il suo amore di Puglia. “Oggi la vita mi restituisce ciò che non ho mai avuto, i soldi che non ho mai avuto”, e per soldi Alba, intende la gratitudine, l’abbraccio del vietnamita, il calore di una terra che nella sua povertà offre il mondo, la promessa di un ritorno in quel magico Oriente, e un po’ di Montemesola e tarantinità lasciate lì, oltre mondo, nel cuore di una magica, calda e amorevole terra. Il Vietnam.