Festeggiò con la pistola nei pantaloni: Stefano indagato
Il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, è indagato e ha ricevuto un avviso di garanzia per “porto d’armi nelle pubbliche riunioni da parte di una persona munita di licenza”.
L’accusa gli è stata rivolta a conclusione delle indagini preliminari condotte dalla Procura di Taranto e per tale motivo il primo cittadino rischia il processo. I fatti sui quali si basa l’inchiesta risalgono al 22 maggio 2012 quando Stefano, dopo la vittoria alle ultime elezioni comunali in ballottaggio contro Mario Cito, percorse via Principe Amedeo in direzione del comitato elettorale Sds (Sinistra democratica per Stefano) con una pistola infilata nei pantaloni e di cui si vedeva il calcio fuoriuscire. Il Sindaco venne immortalato in una foto che gli costò la nomina di “sindaco pistolero”. Stefano successivamente dichiarò di avere un regolare porto d’armi e di essere stato più volte minacciato con lettere minatorie e anche personalmente sotto casa sua. Più volte ha, inoltre, dichiarato di non volere una scorta che rischi la vita per lui: questo è il motivo per cui andava in giro armato.
Pertanto, con le accuse che gli sono state rivolte secondo l’articolo 4, comma 4, della legge 110 del 1975, il Sindaco rischia anche l’arresto con una pena che va dai 4 ai 18 mesi in quanto, seppur munito di licenza, non poteva presenziare armato alla riunione di partito.
Ciro Elia
Foto: Ansa