Il Movimento 5 Stelle: No alle le trivellazioni nel Golfo di Taranto
Un comunicato congiunto a firma dei Meet-Up di Ginosa, Castellaneta, Laterza, Palagiano, Mottola e Massafra fa sapere che il 31 agosto dalle 9,30 alle 19,00, sulla litoranea nei pressi del Lido Impero di Chiatona (TA), i meet-up della zona occidentale della provincia tarantina, organizzeranno un ultimo banchetto informativo, per illustrare progettualità alternative alla politica energetica nazionale che – secondo il M5S – fatica a staccarsi dal petrolio.
Le manifestazioni che durante tutta l’estate si sono susseguite lungo le coste pugliesi con interessamento anche delle litoranee lucane, sono state l’espressione di un sentimento di ferma opposizione ad una politica di strategia energetica nazionale, considerata di assoluta “follia” dal MOVIMENTO 5 STELLE e dai MEET-UP locali ad esso vicini, che insistono nel mobilitare la gente comune, associazioni, comitati, Amministrazioni ed Enti Locali, affinché le Istituzioni centrali ed i Ministeri interessati comprendano che i nostri mari non possono essere sacrificati ad un settore come quello petrolifero, che già solo per stime e previsioni ufficiali (quantitative e qualitative) riferite al nostro Paese, è destinato ad esaurirsi nell’arco di pochissimi anni.
E’ assolutamente necessario riconsiderare il valore delle fonti energetiche rinnovabili in alternativa agli idrocarburi, che certamente meglio si conciliano con le attività legate ai comparti quali l’agricoltura, la pesca ed il turismo dell’intero arco jonico. Questa la convinzione degli attivisti pentastellati, che nell’intento di contrastare gli interessi delle lobby del petrolio, insistono nel sollecitare un maggior protagonismo delle Istituzioni locali nel far sentire la voce delle popolazioni rappresentate, nel pieno rispetto delle naturali vocazioni socio-economico e culturali dei territori interessati.
Afferma il M5S che “La gente ha il diritto di essere informata in merito ai procedimento per la prospezione, la ricerca ed estrazione degli idrocarburi, che pesano sulla qualità di un futuro economico e sanitario della provincia tarantina (già pesantemente condizionata dalla grande industria) e delle località che sul golfo jonico si affacciano”.