Asini investiti tra Crispiano e Martina. Nardoni: “Probabile che qualcuno abbia spinto gli animali verso la morte”
L’Assessore regionale ha presentato denuncia alle forze dell’ordine: “Chi ha perpetrato questo delitto lo ha fatto contro animali indifesi e contro un progetto di futuro che lì si sta coltivando”
“E’ probabile che qualcuno abbia spinto gli animali vero la morte”. Questo il pensiero dell’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Fabrizio Nardoni in merito all’incidente accorso nella notte tra il 2 e il 3 giugno scorso ad alcuni esemplari di Asino martinese ospitati nella riserva di Masseria Russoli e che vide la morte di ben 10 asinelli travolti da un treno delle Ferrovie Sud-Est che attraversa l’azienda agricola tra gli agri di Crispiano e Martina Franca. “Abbiamo effettuato regolare denuncia alle forze dell’ordine – spiega Nardoni – considerato che tutte e due le recinzioni che di fatto rendono inaccessibile dalla Masseria il territorio dove passa la linea ferrata sono state abbattute ed è probabile che qualcuno abbia spinto gli animali verso la morte. Un fatto di una disumanità assurda su cui speriamo presto le forze dell’ordine possano fare piena luce. Sulla riserva genetica dell’asino di Martina Franca, sulla Masseria Russoli e su gli oltre cento esemplari custoditi e accuditi all’interno di quella struttura, siamo investendo energie, risorse economiche, passione e tanto amore”.
“Quella realtà per tanti anni ha subito gli effetti di una incapacità diffusa a fare progetti che ne esaltassero le potenzialità e dessero giusto riconoscimento pubblico a quel sito di interesse naturalistico, faunistico e genetico – dice Nardoni – chi parla d’altro probabilmente non è a conoscenza dei lavori di recupero strutturale che stiamo mettendo a punto, del progetto di parco naturalistico approvato e finanziato e del lavoro di interazione che con le strutture sanitarie locali stiamo cercando di svolgere per avviare percorsi di onoterapia. Sull’incidente nessuna negligenza da parte del personale che persino il 2 giugno, festa nazionale, si era recato in Masseria per governare gli asinelli e aveva verificato che tutto era a posto – sottolinea Nardoni – Chi ha perpetrato questo delitto, lo ha fatto contro poveri animali indifesi, ma anche contro tutto l’impegno e il progetto di futuro che lì si sta coltivando.