“Il governo affronti subito la questione finanziaria dell’Ilva”
Il vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, Renato Perrini, snocciola i problemi del territorio ionico: dopo lo sciopero degli autotrasportatori Eni “scoppierà la bomba Ilva, il cui appalto dell’autotrasporto è in piena crisi di liquidità”
Mentre la città di Taranto prova a reagire alle decisioni dell’Eni, il vicecoordinatore provinciale tarantino di Forza Italia Renato Perrini anticipa i prossimi problemi che attanaglieranno la città dei Due Mari, con la “bomba Ilva” pronta ad “esplodere”. Di seguito le parole di Perrini: “Il susseguirsi di crisi nel nostro territorio rischia di indurre ad una sorta di rassegnazione, quasi di abitudine al peggio, tanto che la attenzione concentrata sulle le vicende più recenti in ordine di tempo, finisce con il portare in secondo piano, quasi negare, le questioni di fondo. In questi giorni si parla in modo diffuso della ennesimo schiaffo alla città, proveniente questa volta dall’Eni, che riguarda nello specifico gli autotrasportatori. Nel frattempo però sta per scoppiare una ennesima bomba che rischia di far saltare ogni residuo equilibrio nella economia locale. L’intero appalto ILVA, e in particolare anche in questo caso l’autotrasporto, è in piena crisi di liquidità a causa dell’ormai prolungato ritardo nei pagamenti da parte della acciaieria. Si parla ormai di oltre sei mesi di arretrati che hanno causato già molte chiusure, ritiro dei fidi da parte delle banche e nuovi licenziamenti. L’impressione è che la vicenda Ilva sia in una sorta di stallo che, ogni giorno che passa, provoca danni ad un territorio che, lungi dall’aver recuperato in termini di qualità ambientale, è ormai al collasso dal punto di vista economico. Il cambio di commissario è evidentemente la certificazione che quanto fatto fin’ora non ha portato i risultati sperati. Il piano industriale, che attende l’approvazione del governo, prevede un impegno che si avvicina ai 4 miliardi di euro! E’ l’ora di una vera svolta; il governo affronti con estrema urgenza la questione finanziaria definendo i confini di quello che dovrà essere il futuro assetto societario dell’Ilva. Nel frattempo occorre un intervento concreto che punti a garantire alle ditte del’appalto quell’ossigeno indispensabile per la sopravvivenza, anche attraverso garanzie dello stesso governo alle banche, anticipazione dei pagamenti, sospensione dei pagamenti di tasse e contributi. Con l’on.le Chiarelli nei prossimi giorni verificheremo ogni possibile azione di sollecito nei confronti di Renzi”.