Taranto: “Risorgimento pop” spettacolo su un’ Italia che non c’è
L’Italia non risorge. L’Italia non c’è. La Storia non c’è. Per il progetto “3R” – tre giorni di incontri, cinema e teatro per non dimenticare il 25 aprile 1945, la Resistenza – sabato 24 aprile 2010, alle ore 21, al teatro TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda, Risorgimento pop, drammaturgia e regia Daniele Timpano e Marco Andreoli, con Daniele Timpano e Gaetano Ventriglia, produzione amnesiA vivacE, Circo Bordeaux, RialtoSantambrogio, Voci di Fonte. Biglietto 12 euro, ridotto gruppi (almeno dieci persone) 10 euro, ridotto (under 21 e over 65) 8 euro. Info e prenotazioni ai numeri 099.4725780 – 366.3473430. La Storia è sempre inattendibile. Nella ricostruzione dello storico, come nei ricordi dei testimoni, nelle fiction, come nei romanzi, negli spettacoli dei Baliani e dei Paolini, dei Timpano, degli Enia e dei Celestini, così come nella tivù di Alberto Angela. E allora tutto deve essere interpretato, aggiornato e discusso. Le cinque giornate di Milano, l’impresa dei Mille, Porta Pia e Pio IX, Garibaldi e Mazzini: momenti e figure che propaganda, vulgata e retorica hanno incastrato in quel mito di fondazione immaginario che chiamano Risorgimento. Risorgimento pop è uno spettacolo sull’Italia che non c’è, sull’Italia che non sorge, che se è risorta, è rimorta, uno spettacolo sul Risorgimento, sui quattro padri della patria, Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele, e sul suo antipapà, Pio IX. Due attori, risorti e rimorti, immortali cadaveri, soli in scena, in mancanza di Italia. Cercare strade autonome di azione e di pensiero per suggerire un cambiamento e un confronto fertile in un contesto difficile come quello del sistema teatrale italiano: è questo l’obiettivo del Consorzio Ubusettete composto attualmente da quattro compagnie che condividono una analoga visione etica del mondo e della pratica teatrale. Facendo tesoro dell’esperienza decennale di Ubusettete – che è stata rassegna, casa editrice, rivista di critica indipendente – il Consorzio fonda una originale strategia di progettazione, creazione e promozione che attinge alla pratica della nuova scena indipendente romana. Le nuove produzioni dei quattro gruppi offrono un panorama di linguaggi artistici diversi che, ciascuno a suo modo, riflettono in maniera stringente sulle contraddizioni della nostra società e del nostro tempo.
● Lo spettacolo sarà preceduto, alle ore 19, dall’incontro L’uso politico della storia: il caso Mameli, con David Bidussa, storico sociale delle idee, direttore della biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. Ha pubblicato Ebrei Moderni (Bollati Boringhieri 1989); Il sionismo politico, (Unicopli 1993); Il mito del bravo italiano (il Saggiatore 1994); La mentalità totalitaria (Morcelliana, 2001); I Have a Dream (BUR 2006); Siamo italiani (Chiarelettere 2007); Dopo l’ultimo testimone (Einaudi 2009); Leo Valiani tra politica e storia (Feltrinelli 2009); L’idea sociale di sviluppo (Ediesse 2009). Ha diretto il volume Ebraismo, dell’opera Le religioni e il mondo moderno, a cura di Giovanni Filoramo (Einaudi 2008). Scrive, tra l’altro, sul Secolo XIX, sul Riformista e sul settimanale Diario. In collaborazione con il Presidio del Libro di Taranto. Ingresso libero.