Taranto: CRAS, IL GIORNO DOPO L’1-0 NELLA SEMIFINALE-SCUDETTO IL PIVOT DAVID: “VITTORIA MERITATO MA LA SERIE RESTA DURA”
“Sono felice che il Cras sia passato in vantaggio nella semifinale. Questa vittoria è meritata”. La quiete dopo la battaglia. La respira e la trasmette il pivot italo-brasiliano del Cras Karen David. Prova maiuscola, quella attuata ieri sera al PalaTaliercio di Mestre. L’azione difensiva della 32enne cestista (caratterizzata da 6 rimbalzi, 5 palle recuperate ed una stoppata) ha contribuito al 56-45 in casa dell’Umana Venezia. Sì, perché come David conferma, “quando raggiungiamo il top difensivo, riusciamo ad esprimere un basket fastidioso per gli avversari. Riusciamo non solo a imbrigliare le attaccanti ma anche ad attuare quei ribaltamenti offensivi che fanno male”.
IL CINISMO ROSSOBLU’ Non è stata una partita semplice, quella giocata al PalaTaliercio dal Cras. David la pensa così: “Venezia è partita bene, noi l’abbiamo studiata e all’inizio della ripresa l’abbiamo seriamente messa alle corde. Nel finale siamo state brave a non farci assalire dalla tensione, stoppando la loro rimonta che si presentava piuttosto audace ma non impossibile”. Questo il succo del match prodotto da Karen la dolce. Ma nel parquet lei si trasforma in una fiorettista pungente. “Sono felice della mia prova – dice – ma so che posso fare di meglio, specie in attacco, dove ieri ho commesso degli errori. Va anche detto però che non ho avuto tante palle a disposizione, sia perché arrivare indenni nel traffico veneziano non è semplice e poi perché siamo una squadra che sfrutta il suo collettivo, attraverso un’equa distribuzione di palloni e soluzioni. Bene così, perché abbiamo vinto”. Difatti, a parte gli 11 punti di Mahoney, Taranto è andata a segno con differenti individualità. Tutte al di sotto della doppia cifra.
Un segno di maturità e di cinismo, perché il Cras, sebbene a corrente alternata, alla fine dei conti ha tenuto distante un avversario pungente. Decisivo il solco di 24-8 nel primo quarto d’ora della ripresa, che a cinque minuti dalla fine ha spinto Venezia sotto di 16 lunghezze. Un gap realizzato col meglio del bagaglio a disposizione. “Nessuna vittoria è frutto del caso – sottolinea David – ed a Venezia è stata dura. Ci è capitato di perdere palle preziose, perché il metodo arbitrale dopo la final four della Coppa Italia si è fatto più rigido. Spetta noi adeguarci a queste regole, col tempo possiamo crescere ancora”.
LA VOGLIA DEL 3-0 Dopo il vantaggio della semifinale, l’ambiente rossoblù è pronto ad accogliere il Cras al PalaMazzola di Taranto. Due match consecutivi: sabato 24 alle ore 20 e martedì 27 alle ore 20,30. Il tifo “chiede” il 3-0, che varrebbe come chiusura dei conti anticipata e salto nella finale-scudetto. Quali sono le previsioni di David? “L’affare non è scontato perché Venezia vorrà riscattarsi del primo ko – risponde il pivot che porta una media stagionale di 6,6 punti a match -. Ma nel nostro dna abbiamo un basket che può svilupparsi ancora e che può permetterci di conquistare la finale. In match ad alta tensione come questi può accadere di tutto. Alti e bassi. Dunque dobbiamo sudarcela la finale e siamo pronti a tutto pur di vincere la serie che, non dimentichiamolo, si può giocare sino a cinque match. L’importante sarà conquistare comunque tre partite prima dell’avversario”.