Taranto – Sud Est: in tre a processo per la morte dell’edicolante.
TARANTO – Concorso in omicidio colposo è l’accusa per tre dipendenti delle Ferrovie della Sud Est, che risponderanno per le specifiche mansioni, nel processo per la morte di Fulvio Fanigliulo.
Era il giorno 1 aprile 2014. L’allora 35enne era in sella alla sua bici in Via Pacoret – zona Saint Bon – quando il portellone di un bus extraurbano della Sud Est, durante la manovra di sorpasso al ciclista, si aprì improvvisamente scagliando Fulvio sull’asfalto.
Il portellone, privo di una serratura funzionante, si aprì dunque per un guasto.
L’uomo – edicolante conosciuto e molto amato di Via Pupino e Lido Gandoli – fu trasportato al SS Annunziata in condizioni critiche, riportando diversi traumi e una commozione cerebrale che dopo 8 giorni, furono per lui fatali. Fulvio Fanigliulo perse la vita a 35 anni, nell’assoluto sgomento e incredulità di familiari e amici.
L’inchiesta guidata dalla Procura di Taranto si sarebbe conclusa con 3 persone a giudizio – nel processo che prenderà l’avvio il 4 aprile 2018 – che risponderanno di non aver provveduto a segnalare il guasto al portellone e la manutenzione dello stesso ( guasto che risulterebbe segnalato qualche mese prima di quel tragico incidente).
Giuseppe D’Auria, 57 anni, capo tecnico dell’ufficina della Sud Est;
Domenico Florenzio, 60enne, capo operatore delle Ferrovie della Sud Est;
Angelo Zaccaria, 37 anni, autista del bus.
I tre sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio colposo, come disposto dal gup del Tribunale di Taranto, Paola Rosalia Incalza.