Taranto – ILVA. 21 indagati per presunto disastro ambientale nella gravina di Statte.
TARANTO – A pochi giorni dalla pubblicazione del Comune di Statte di uno studio sui terreni inquinati – realizzato tra il 2014 e il 2015 nei terreni agricoli, rurali e urbani – che rivelava su 150 ettari di terreno la presenza di mercurio, diossina e arsenico – con la conseguenza di una ordinanza del Sindaco di Statte, Franco Andrioli, che ne vietava la coltivazione, il pascolo e poneva l’obbligo di una bonifica, la Procura di Taranto chiude le indagini su un nuovo caso di presunto disastro ambientale.
Secondo quanto riportato da Vittorio Ricapito di “Repubblica-Bari”, 21 persone – tra ex proprietari, ex dirigenti , direttori dello stabilimento e componenti della famiglia Riva – sarebbero finiti nel registro degli indagati.
Oggetto di tale inchiesta è la gravina di Leucaspide, nel territorio di Statte, che dal 1995 – gestione Italsider – fino al 2017, non sarebbe stata bonificata dai Riva. Secondo l’accusa, non si sarebbe mai provveduto ai controlli obbligatori – in un territorio di pregio paesaggistico e sotto tutela, su cui sarebbero state stoccate negli anni precedenti e, senza un registro di tracciabilità dei rifiuti, 5 milioni di tonnellate di rifiuti industriali.
Suddetti rifiuti, anche di natura pericolosa avrebbero modificato l’assetto morfologico del terreno, inquinando le falde acquifere a seguito di frane di rifiuti nel letto d’acqua della gravina.
Omessa bonifica, attività di rifiuti non autorizzata, deviazione di corsi d’acqua, getto pericoloso di cose, distruzione e deturpamento del paesaggio naturale, queste le accuse contestate dalla Procura – dal ’95 ad oggi ai 21 indagati: Adolfo Buffo, Laura Bottinelli, Antonio Bufalini, Luigi Capogrosso, Ruggero Cola, Salvatore De Felice, Salvatore Ettore, Antonio Gallicchio, Domenico Giliberti, Alessandro Labile, Adriano Riva, Angelo Massimo Riva, Antonio Lupoli, Cesare Federico Riva, Claudio Riva, Daniele Riva, Emilio Massimo Riva, Fabio Arturo Riva, Nicola Riva, Giorgio Silva,Renzo Tommassini.