Lecce- Imprenditore morto in casa. “Il popolo salentino ti è grato per aver salvato gli ulivi”
La morte improvvisa, ma per alcuni già preannunciata, del noto imprenditore salentino Gianfranco Nicolaci, ha commosso non solo la comunità di Veglie, comune in cui il 42enne risiedeva, ma anche tutte le persone che lo conoscevano come attivista infaticabile del Popolo degli Ulivi. Gianfranco, ieri pomeriggio (18 giugno) si è tolto la vita impiccandosi con dei fili elettrici nel garage della sua abitazione. Il movente di un simile gesto forse potrebbe rintracciarsi tra le righe dei due bigliettini che ha lasciato ai suoi cari prima di abbandonarli per sempre.
In molti lo ricordano oggi sulla sua bacheca Facebook come un guerriero, combattente, amico, uomo, marito, padre devoto. Proprietario dell’agriturismo Le Duchesse, aveva visto proprio dai suoi terreni partire la lotta del Nor Salento contro gli abbattimenti degli ulivi. Per questo, giunge anche più forte il cordoglio degli attivisti che al suo fianco hanno combattuto e resistito contro l’eradicazioni. Come dice Loredana su Facebook: “E’ un giorno triste, uno di quei giorni che vorresti non ci fosse. Il nostro caro Gianfranco Nicolaci non c’è più, la disperazione ha avuto il sopravvento e il nostro guerriero non ha avuto più la forza di combattere per i suoi ulivi e ha mollato.”
Il Presideio “Il Grido degli Ulivi” agro La Duchessa ha voluto dedicargli un ringrazimento particolare: “il popolo salentino ti è grato per aver salvato gli ulivi”
Giusy dice: “Ognuno lascia qualcosa di se stesso agli altri!!!!!!!di te non dimentichero’ mai la tua gentilezza!!!!!! Riposa in pace Gianfranco caro!!!!!!!”
E ancora Daniela: “Aiutateci da lassu a combattere la nostra battaglia”. Mauro, invece, lo ricorda così: “Un imprenditore agricolo impegnato in prima linea nella difesa degli ulivi dall’eradicazione comandata dalle autorità. E’ in quest’occasione che ho conosciuto Gianfranco, lui mi ha parlato del suo lavoro e la passione con la quale lo svolgeva. Ha prestato il suo terreno per poterci stabilire la base di partenza per la lotta contro l’eradicazione degli ulivi. Una croce rossa disegnata sul tronco di un albero per segnarne la fine. Una tenda in un campo. Un uomo che insieme a tanti uomini si è opposto a quello che sarebbe stato un grave errore.
Tutti intenti a guardare le croci rosse disegnate sugli alberi, nessuno si è accorto della croce che l’uomo aveva disegnato su se stesso?”
Già, perché forse anche Gianfranco aveva una croce invisibile sul petto, che nessuno però ha intravisto nei suoi gesti o nelle sue parole. Solo su Facebook, il 14 giugno scorso, Gianfranco aveva postato un messaggio in cui si parlava di suicidio. Forse una tacita richiesta di aiuto, un richiamo però caduto nel vuoto.
Gianfranco lascia una moglie e due bimbi attorno ai quali si stringe in un caloro abbraccio di consolazione tutta la comunità vegliese e tutti i manifestanti del Popolo degli Ulivi. Proprio presso il presidio La Duchessa, questo pomeriggio, i rimostranti si sono raccolti in nome del loro compagno perduto.
Foto tratta dal profilo Facebook Il Presideio “Il Grido degli Ulivi” agro La Duchessa