BARILE ALLA CONFERENZA STAMPA SULL’AGRICOLTURA IN PROVINCIA DI TARANTO
Il Presidente della Cia Puglia Antonio Barile questa mattina ha partecipato alla conferenza stampa indetta dalla Cia di Taranto per tracciare il bilancio dell’agricoltura tarantina nel 2010 e per evidenziare le prospettive per il 2011.Il Presidente Barile nel corso della conferenza stampa ha rilasciato la seguente dichiarazione: “L’annata agraria 2010 è stata caratterizzata da luci e ombre, perchè alcuni settori sono andati bene, altri male e taluni discretamente. La Plv (produzione lorda vendibile) dell’agricoltura pugliese nel 2010 ha raggiunto i 2.380 milioni di euro in leggera diminuzione rispetto al 2009. Anche i redditi agricoli sono in calo.
Gli alti i costi di produzione, a fronte di prezzi agricoli non remunerativi, sono il fattore che mette in crisi il reddito degli agricoltori nel 2010.
Nel 2010 l’azione sindacale della Cia, unitamente a Copagri e Confagricoltura, ha scongiurato il rischio che venisse cancellata la fiscalizzazione degli oneri sociali. Il prezzo del gasolio agricolo, oggi in forte aumento a causa della debolezza dell’euro e della speculazione dei petrolieri, rimane un costo incomprimibile per le imprese agricole. Per questa ragione la Cia Puglia ha chiesto l’eliminazione dell’accise e dell’iva sul gasolio agricolo, per realizzare una riduzione del prezzo di circa il 30 per cento.
Il reddito agricolo risente anche della mancata attenzione di altre politiche, come quella delle energie rinnovabili, che pur potendo rappresentare un reddito aggiuntivo, con la politica della Regione Puglia sono state solo un grande business per alcune grandi imprese che stanno speculando sui certificati verdi e depauperando il paesaggio agrario.”
A livello generale, comunque, la produzione del comparto agricolo, secondo i dati Istat, chiude il 2010 con una flessione tendenziale di circa il 2 per cento, contro l’incremento del 5,3 per cento segnato dall’industria. Una conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, dei gravi problemi che affliggono il settore primario, per il quale poco o nulla si è fatto in questi ultimi anni. L’agricoltura ha bisogno di un nuovo progetto di sviluppo e competitività, di misure tempestive e realmente efficaci di sostegno, soprattutto in ambito fiscale e burocratico. Nonostante questa situazione di emergenza il Senato ha prima accolto i provvedimenti relativi al “bonus gasolio”, al comparto bieticolo-saccarifero e alle Associazioni allevatori (Apa), che ora sono stati cancellati o accantonati. Così si distrugge l’agricoltura. Migliaia di imprese sono a serio rischio chiusura. Da una parte il governo promette, dall’altra, gli agricoltori operano in un contesto pieno di ostacoli, impossibilitati a competere sul mercato. Non solo. I soldi si sono trovati unicamente per favorire un partito politico e per premiare i furbi, gli evasori, quelli che non hanno rispettato la legge. La vicenda delle quote latte è ben nota a tutti. Con l’approvazione in Senato dell’emendamento al ’Milleproroghe’ che consente una nuova proroga al pagamento della rata relativa alle multe per le quote latte si è passato ogni limite. Ancora una volta i furbetti sull’altare, gli onesti allevatori nella polvere. Una vicenda veramente disgustosa. Si premia chi non ha rispettato la legge e si calpesta l’intero settore agricolo negando interventi fondamentali (è il caso del ‘bonus’ gasolio, degli interventi a sostegno dell’Associazioni allevatori) per il futuro delle aziende. L’inerzia del governo nei confronti dell’agricoltura è sconcertante e mortificante per gli imprenditori agricoli e per le loro famiglie. Se si continua così si decreta la fine dell’agricoltura. Il ministro Galan si faccia sentire una volta per tutte. Noi non ci faremo certo schiacciare dal disinteresse. Fin dalle prossime settimane daremo corpo alla protesta, con manifestazioni anche unitarie per salvare il futuro di migliaia di agricoltori”.
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