Brindisi – Situazione rifiuti, I lavoratori della Nubile srl proclamano lo stato di agitazione
I lavoratori della Nubile Srl proclamano lo stato di agitazione. Lo fanno attraverso una nota inviata dalla Cgil al Prefetto di Brindisi, Dott.Nicola Prete, al Questore Roberto Gentile, al Sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, all’Amministratore Unico della Nubile Srl, alla Commissione Garanzia sugli Scioperi e, per conoscenza, al Presidente della Regione Puglia, Dott. Michele Emiliano. Questo il contenuto integrale della comunicazione:
La scrivente O.S., tenuto conto che non ha avuto riscontro alle richieste effettuate alla società Nubile Srl in merito alla vertenza che vede coinvolti i lavoratori in servizio presso l’impianto di CDR di proprietà del Comune di Brindisi, preso atto che in data odierna lo stesso Comune di Brindisi ha diramato un comunicato stampa con cui si annuncia che ha inoltrato al Commissario straordinario dell’OGA Dott. Michele Emiliano una bozza della Determinazione Dirigenziale, elaborata sulla base dell’atto di indirizzo dello stesso Commissario, con cui, si sancisce la risoluzione contrattuale con la ditta Nubile Srl per la gestione dell’impianto CDR per il trattamento dei rifiuti a far data dal prossimo 16 novembre 2015, atteso che i lavoratori precari addetti a tale servizio non hanno ancora beneficiato di nessuna tutela sulla continuità lavorativa, nonostante la loro anzianità lavorativa maturata dell’ambito dell’impianto di che trattasi a far data dal mese di gennaio 2014, data che coincide con l’avvio del suddetto sito, comunica di aver indetto lo stato di agitazione del personale in questione allo scopo di salvaguardare tutti gli attuali livelli occupazionali. Tale legittima rivendicazione riviene dalla consapevolezza che tutta la forza lavoro ora in servizio è necessaria al corretto funzionamento del più volte citato impianto. Infine, le LL.SS. potranno certamente condividere con la scrivente O.S. che il territorio Brindisino, già di per sé estremamente penalizzato sul piano occupazionale per diverse dinamiche industriali e sociali determinatesi negli anni, non può assolutamente accettare che altri lavoratori e le loro famiglie, possano cadere in un profondo baratro senza via d’ uscita. Tanto si comunica nel rispetto della DL 146/90.