Faggiano (TA) – Piazza Vittorio Veneto: tra crolli e autorizzazioni mai concesse.
Perché Piazza Vittorio Veneto a Faggiano è un cantiere aperto da mesi e non più fruibile dai cittadini?
A chiederselo sono proprio i faggianotti che da tempo lamentano il blocco dei lavori che interessano la piazza, lavori iniziati a fine agosto e bloccati subito dopo.
Si sa, il paese è piccolo e la gente mormora. Ma quando questo mormorio diventa quasi una notizia e circola insistentemente la quale notizia fa puntare il dito contro qualcuno a cui attribuire la “colpa” per il blocco dei lavori allora quel qualcuno è costretto a rispondere non più per vie ufficiose ma ufficiali. Ma entriamo nel vivo della questione e spieghiamo cosa è successo in quel di Faggino.
Ieri sera è stata organizzata una conferenza stampa monotematica dal gruppo di minoranza al Comune di Faggiano “Impegno Sociale” ( Donato Nisi, Armando Airò, Vincenzo Latagliata, Angela Calviello) per spiegare agli organi di stampa ed ai cittadini lo stato dei lavori di Piazza Vittorio Veneto.
Il capogruppo di minoranza Vincenzo Latagliata ha iniziato il suo lungo intervento – il solo a dire la verità a prendere parola durante la conferenza fiume – con una premessa: «Ogni uomo e soprattutto un amministratore pubblico deve sempre dire la verità. I professionisti delle chiacchiere dicono che i lavori di piazza Vittorio Veneto sono fermi per colpa della minoranza, bloccati da una persona di Faggiano che non vive più nel paese».
Latagliata si riferisce alla maggioranza al Comune i “Democratici di Centro Sinistra” i quali hanno puntato il dico contro lo stesso Latagliata per aver bloccato, a detta loro, i lavori iniziati per il rifacimento della Piazza.
I lavori per il restyling di Piazza Vittorio Veneto furono avviati a fine agosto inizi settembre di quest’anno. Il 6 settembre il paese venne interessato da una precipitazione copiosa che fece crollare il muro sottostante di contenimento della piazza per una infiltrazione d’acqua passata per i cosiddetti “saggi” cioè scavi in profondità.
Il crollo portò sul posto anche il consigliere Vincenzo Latagliata che chiese delucidazioni su chi fosse la ditta incaricata ad effettuare quei lavori e se le norme di sicurezza fossero state rispettate.
Questo accadimento ha dato il là al gruppo di minoranza per indagare sul tipo di lavoro andando a spulciare tra le carte.
«Il progetto di rifacimento della piazza – spiega Latagliata – venne approvato il 30 gennaio del 2014. A fine agosto quei lavori iniziarono senza la presenza di un cartello che ne indicasse alcunché come la normativa prevede e con un grosso buco nella piazza. Non si capiva chi fosse stato autorizzato a farlo».
Questo fatto portò Latagliata a chiedere spiegazioni dapprima all’Ufficio Tecnico del Comune e poi , non avendone avute da questo, direttamente al responsabile della Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici di Taranto con due comunicazioni scritte. La Soprintendenza rispose chiedendo al Comune di Faggiano cosa fosse realmente accaduto ricordando alla stessa Amministrazione che le autorizzazioni rilasciate del 10.12.2013 ed del 31.05.2012 riferite a quei lavori non riportavano alcuno scavo in tale area.
E’ evidente che qualcosa non quadrava tra i lavori autorizzati e quelli appena iniziati. Il punto è proprio questo, come spiega il capogruppo:«Nel progetto del rifacimento della piazza era previsto la costruzione di una scala in cemento armato. Questa scala venne bocciata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e quindi quel foro, quel saggio, che ha portato al crollo il muro sottostante la piazza non doveva essere assolutamente fatto».
A seguito di questo carteggio avviato da Latagliata, gli uffici di competenza hanno riscritto direttamente all’Amministrazione comunale chiedendo ulteriori delucidazioni sui lavori e sulle autorizzazioni palesemente mancanti.
«Questa risposta della Soprintendenza – dice in conferenza stampa Latagliata – ci ha portati a scrivere al responsabile unico del procedimento dell’Unione dei Comuni per capire come mai ci fossero tutte queste anomalie nel progetto della piazza».
Avantieri arriva la schiarita dal responsabile unico del procedimento con la specifica della ditta autorizzata ai lavori ed un elenco con tutti i responsabili del cantiere e dell’esecuzione.
Ma qualcosa pare anomala tra le varie spiegazione del responsabile unico: «Ad un certo punto leggiamo in questa comunicazione che solo il 10 ottobre 2014 il responsabile unico del procedimento dell’Unione dei Comini ha richiesto l’autorizzazione per effettuare i cosiddetti “saggi” conoscitivi in piazza Vittorio Veneto. Quel buco non doveva essere fatto perché mai autorizzato e perché la scala in cemento era stata già bocciata nel progetto».
Conclude Latagliata: «E’ evidente che noi abbiamo fatto il nostro dovere che consiste nel controllare tutti gli atti che questa Amministrazione pone in essere. I lavori sono fermi non per colpa nostra ma perché questa Amministrazione non rispetta le leggi e le procedure. La scala era stata bocciata e nessun saggio poteva essere fatto. Saggio che ha fatto controllare il muro sottostante la piazza. Eppoi, c’era davvero necessità di intervenire su quella piazza visto che l’ultimo intervento di ristrutturazione è stato fatto 15 anni fa? Bastava programmare una manutenzione ordinaria e straordinaria per rimetterla a nuovo».
Antonello Corigliano