Festival di Sanremo, del Costume, delle Meteore e del coraggio di Fazio
Il Festival di Sanremo, il festival del costume italiano si è concluso, lasciando divisi gli italiani su esiti e risultati. Rimangono le differenze tra il voto degli italiani attraverso il televoto e quello della giuria di qualità. Già, la qualità. C’è stato subito un braccio di ferro tra le parti. Nicola Piovani sul Corriere della sera ha esaltato il suo operato contro il messaggismo che non tutti si possono permettere. Ha praticamente offeso tutti coloro che magari si sono privati di un pacchetto di caramelle per votare la loro canzone preferita. Nicola Piovani è un vecchio musicista che si è fermato al passato, senza sapere che il mondo è andato avanti. Lui stesso, mai avrebbe vinto un premio Oscar se non avesse fatto la colonna sonora di un film di Benigni. Infatti se si dovesse votare tra il film di Benigni e la musica di Piovani, probabilmente sarebbe rimasta scritta su uno spartito musicale. Si può essere anche delle meteore pur avendo vinto un premio Oscar, ottenuto solo grazie ad un grande attore-regista, tanto da accettare di fare una marchetta come giurato. Le critiche provengono anche da quei critici come Marinella Venegoni della Stampa di Torino, tanto impopolare per non essere certamente una risorsa per le vendite del quotidiano del suo editore. La giuria di Sanremo non era di qualità. Non può essere di qualità una giuria composta dalla segretaria (poi moglie) di un famoso tenore, da un romanziere, ai una ballerina, da un giornalista a tanti sconosciuto ecc. Pur salvando il compositore della Vita è bella di Benigni, si potrebbe definire di qualità una giuria composta da Mogol, Boccelli, Baglioni, Califano, Cipriani, Dorelli, Cecchetto ecc.
Il prossimo anno venga annullato il televoto, facendo risparmiare quei soldi agli italiani che potrebbero utilizzarli per cose più serie, favorendo magari un gruppo di persone senza scritture alla ricerca di un cachet estemporaneo. Oppure lasciamo solo il televoto, utilizzando le tecnologie che evitino, come avvenuto in passato, che il vincitore venga eletto dai call center.
Il voto della giuria popolare vale più di una giuria occasionale detta di qualità. Questo festival verrà ricordato per la qualità delle canzoni, sicuramente più elevata rispetto al passato. Verrà ricordato per la Littizzetto, per il coraggio di Fazio per aver mandato in pensione Albano, Cutugno, Oxa, Leali, Berti, Cinguetti ecc. con un indennizzo, per alcuni di loro, quasi pari ai parlamentari trombati. Quando Albano a Domenica In dice di poter tornare a Sanremo il prossimo anno, sembra essere una minaccia, ascoltando come ha stonato durante la sua esibizione condotta da Giletti. Fazio ha dimostrato che sono le canzoni a dover essere al centro delle canzoni. A Sanremo hanno vinto i tailent. Ha vinto Xfactor con Maggio e Mengoni. Ci sta, il mondo è cambiato, la musica pure. La giuria di qualità si è dovuta adeguare a questo. Magari, in futuro si potrà fare un festival solo di cantanti provenienti da Amici, da XFactor, The Winner is.
Hanno Vinto Mengoni e Maggio, ma per altri i Modà, Elio, Renzo Rubino, Molinari, Cristicchi. Questa settimana hanno fatto discutere la musica e i cantanti, la prossima purtroppo a cantare torneranno Monti, Berlusconi, Bersani, Grillo, Ingroia e Giannino. Le loro canzoni però saranno presto dimenticate.