Taranto – Castellaneta, Sud in Movimento attacca Galante (Lega): “Presidi e controlli in stile far west.”
TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Sud in Movimento, relativamente ad alcuni episodi verificatisi che si sarebbero verificati a Castellaneta:
“A sei extracomunitari gli ho fatto conoscere il mio cane… In un minuto sono spariti”, “Mi dispiace… Ma li ho fatti piangere”, riferendosi a minorenni: erano questi i toni utilizzati da Leonardo Galante, ex consigliere comunale della Lega Nord, a Ginosa, presidente di ERA Ambiente Taranto, in una chat whatsapp di coordinamento per il presidio e controllo del territorio di Castellaneta ai tempi del Coronavirus, della quale fanno parte anche consiglieri comunali e assessori castellanetani. Presidio e controllo che, evidentemente, il signor Galante intendeva in stile Far West, con un atteggiamento più da sceriffo che da volontario al servizio della cittadinanza, in una fase complicata e delicata. Già il nome della chat non lasciava presagire nulla di buono: “TOLLERANZA ZERO”, questo il nome scelto dai membri del gruppo, ovvero un’inquietante dichiarazione di intenti. E di inquietante, in quella chat, oltre al nome c’era anche un atteggiamento accondiscendente degli esponenti politici nei riguardi del linguaggio e dei resoconti spregiudicati del Galante. A questo punto, viene da interrogarsi: a che titolo avveniva l’attività ispettiva e di controllo dell’esponente leghista? Come mai dalle chat rese pubbliche da una “talpa” traspare un atteggiamento a dir poco supino, in particolar modo da parte di un assessore comunale, alle sceriffate del Galante? Non sarebbe il caso che Giovanni Gugliotti, sindaco di Castellaneta nonché Presidente della Provincia di Taranto, decidesse di rompere il silenzio dietro il quale si è barricato e di pronunciarsi su questa preoccupante e a nostro avviso grave vicenda, che vede (indirettamente?) coinvolti pezzi del Consiglio Comunale e della propria Giunta? Converrà con noi, il sindaco Gugliotti, come non sia il caso di tacere su questa allarmante vicenda: probabilmente affidare una funzione, che sarebbe dovuta essere di supporto alla cittadinanza, a gente in tenuta paramilitare che gioca a fare il poliziotto cattivo non ci sembra sia stata una scelta opportuna.”