Riforma legge anti sindaci: affossata la proposta Amati-Paulicelli

La Commissione Riforme del Consiglio Regionale della Puglia ha respinto la proposta di abrogazione della legge anti sindaci. L’assessore Amati e il consigliere Paulicelli avevano firmato il testo. La votazione ha registrato sette astensioni e solo tre voti favorevoli.
La norma attuale impone ai sindaci, candidati alle Regionali, di dimettersi sei mesi prima della scadenza del mandato. Il provvedimento resta molto discusso. Secondo diversi esponenti politici, limita la partecipazione democratica.
Legge anti sindaci: una norma discussa
La legge anti sindaci continua a dividere la politica regionale. Impone ai primi cittadini di lasciare l’incarico con largo anticipo rispetto alle elezioni. Molti la considerano un ostacolo alla rappresentanza territoriale.
Nonostante la bocciatura in Commissione, il testo può ancora arrivare in aula per l’esame del Consiglio Regionale. Il tempo, però, è limitato. Il 9 luglio la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla validità della legge. Il Governo nazionale aveva presentato un’osservazione formale contro la norma.
Corte Costituzionale e riforme statutarie
La Consulta potrebbe dichiarare la legge inadeguata. In quel caso, i sindaci non dovrebbero più dimettersi per candidarsi. Tuttavia, se il Consiglio Regionale non interviene prima, sarà la Corte a decidere sul destino della norma.
Intanto resta aperta anche la questione dello Statuto. Il taglio dei seggi, voluto dal Presidente Emiliano, non è ancora operativo. La modifica prevede un iter aggravato: due votazioni in aula distanziate di due mesi. A ciò si aggiungono altri tre mesi per un eventuale referendum.
Ieri dovevano iniziare nuove audizioni. Il costituzionalista Portaluri, però, non ha partecipato. Il confronto è stato quindi rimandato.
Il Consiglio Regionale si muove in un clima di incertezza. Le elezioni si avvicinano. Mancano regole definite. Sono già stati annunciati numerosi ricorsi da parte di forze politiche e istituzionali.
Prospettive e prossime tappe
I prossimi giorni saranno decisivi per il futuro della legge anti sindaci. Il Consiglio Regionale ha ancora la possibilità di intervenire. Se non lo farà, il 9 luglio sarà la Corte Costituzionale a pronunciarsi.
La decisione avrà conseguenze dirette sulle elezioni regionali e sul diritto di candidarsi per molti sindaci pugliesi.