Franco Cosa The Voice Senior: la voce della vita

Il racconto sincero ed intenso del finalista tarantino che ha conquistato l’Italia con la sua autenticità a The Voice Senior
Franco Cosa The Voice Senior: la voce della vita. Classe 1961, è tarantino. Il grande pubblico lo ha conosciuto nel 2025 grazie a The Voice Senior, dove è arrivato fino alle fasi finali. Ma chi ha seguito la sua intervista a Botta e Risposta, il format condotto da Antonio Rubino, ha scoperto molto di più: un uomo che canta con l’anima, che non si è mai arreso, e che ha trasformato la sua voce in un atto di verità.

«Io non ho studiato canto, non ho cercato effetti. La mia voce è la mia vita. È venuta così, perché è cresciuta con me», dice Franco all’inizio della trasmissione. Il suo volto è sereno, ma segnato. La voce è roca, vibrante, penetrante. Un’eco che arriva da lontano e racconta una storia fatta di sacrifici, di serate nei locali, di lavori umili e dignità silenziosa.
A The Voice, Franco è stato una rivelazione. Ma chi lo conosceva da tempo non si è sorpreso. «Franco è così da sempre», raccontano i suoi amici. Antonio Rubino lo mette a suo agio con domande brevi, ma profonde. Gli chiede dei suoi inizi, del primo microfono, delle prime delusioni. «Ho iniziato a cantare perché non riuscivo a parlare. Cantando dicevo quello che non riuscivo a esprimere a parole».
La musica per Franco non è mai stata una scorciatoia. È stata, semmai, una cura. Una compagnia nei momenti difficili. In famiglia, nella vita quotidiana, nei silenzi di una città come Taranto, che ti ama e ti abbandona allo stesso tempo. «Quando canto, porto sempre con me Taranto. Anche se non sempre Taranto ha portato me».
Durante l’intervista, Franco ricorda le sue prime serate nei locali della provincia, tra matrimoni, feste private e piccoli palchi di periferia. «Cantavo e tornavo a casa alle tre di notte, poi alle sette ero al lavoro. Ma lo rifarei cento volte. Perché quando stai sul palco, anche se per pochi minuti, senti che stai vivendo davvero.»
Il successo di The Voice lo ha sorpreso. «Non mi aspettavo di arrivare fino alla finale. E nemmeno di essere scelto. Ma ho capito che la mia voce è entrata nel cuore della gente perché era vera, perché non è perfetta. E la verità, oggi, è più rara dell’intonazione.»
Con emozione racconta i momenti più forti del percorso televisivo: l’audizione, la scelta del coach, le prove. Ma anche i dietro le quinte. «Non c’era solo tv. C’era vita vera. Ho conosciuto persone straordinarie, e anche tante storie come la mia. Storie di riscatto, di ritorni, di seconde possibilità.»
Antonio Rubino gli chiede cosa farà adesso. Franco non ha dubbi: «Non rincorro contratti o fama. Se arriveranno bene. Ma voglio fare musica con calma, con verità. Mi piacerebbe un disco acustico, magari con pezzi miei. E portare la musica nei posti dove non arriva mai.»
Il messaggio più forte che lascia è per i giovani: «Non abbiate paura di mostrarvi per quello che siete. La voce che avete dentro è più importante di quella che usate fuori. Se è vera, arriva. Sempre.»
L’intervista si chiude con un momento toccante. Rubino gli chiede: «Se potessi parlare al Franco di 30 anni fa, cosa gli diresti?». Franco sorride, si ferma un attimo, poi risponde: «Gli direi: non mollare. Anche quando non sembra servire a niente, stai costruendo qualcosa. E quel qualcosa, un giorno, canterà per te.»
A Botta e Risposta, Franco non è solo un cantante. È un uomo che ha fatto della sincerità il suo stile. E della sua voce una forma di memoria. Lontano dalle luci della ribalta, ma più vicino che mai al cuore delle persone.
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