Emergenza Xylella: agricoltori in protesta, servono fondi e meno burocrazia

Gli agricoltori pugliesi si mobilitano per chiedere interventi urgenti contro la Xylella fastidiosa, il batterio che ha devastato gli uliveti della regione. A 12 anni dall’inizio dell’epidemia, i dati parlano chiaro: 8.000 km² di territorio colpiti, 21 milioni di ulivi distrutti e un processo di ricostruzione che procede a rilento.
Questa mattina, davanti all’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Coldiretti ha organizzato un flash mob per sollecitare l’attuazione di un nuovo piano di rigenerazione e lo sblocco degli indennizzi per le aziende agricole dal 2020 in avanti.
“No a Puglia ostaggio di beghe politiche”, si legge su uno dei cartelli esposti dai manifestanti, giunti da Lecce, Brindisi, Taranto e Bari. La denuncia è chiara: la burocrazia sta rallentando la ripresa, con appena 20 milioni di euro spesi sui 80 disponibili per il reimpianto degli ulivi.
Il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, ha ribadito l’urgenza di misure concrete: “Con i 30 milioni di euro stanziati dal Ministero, possiamo accelerare la ricostruzione, ma serve un secondo piano per coprire i 115.000 ettari ancora esclusi dagli aiuti”.
Per agevolare la ripartenza, Coldiretti ha avviato il Polo Anti-Xylella, che fornisce piante resistenti, supporto tecnico e assistenza per accedere ai finanziamenti. Tuttavia, senza una netta semplificazione amministrativa, il rischio è che i fondi restino inutilizzati.
Gli agricoltori lanciano un appello alle istituzioni: “Fate presto!”. Il futuro dell’olivicoltura pugliese è appeso a un filo.