TARANTO FC – IN MEZZO ALLA TEMPESTA: UNA VITA CON LE TASCHE PIENE DI SASSI (CHE NON VANNO LANCIATI)

Clima sempre più teso ed esasperato intorno al Taranto. Dopo la pesante sconfitta di Monopoli (4-0), la quinta consecutiva, un vero e proprio agguato è stato perpetrato ai danni della squadra che rientrava in città. All’altezza del campo B dello stadio Erasmo Iacovone, il pullman che trasportava i calciatori è stato preso a sassate da ignoti che si sono dileguati nel momento in cui sono intervenuti Carabinieri e Polizia. Fortunatamente non si registrano feriti né danni significativi al bus che trasportava la squadra.
La tensione accumulata, il senso di frustrazione e di impotenza si sono condensati in un gesto di rabbia cieca. Questi sassi, ricordano le “tasche piene di sassi” cantate da De Gregori: pesi invisibili che ognuno porta con sé, segni di un percorso accidentato e spesso ingiusto.
Come nella canzone di De Gregori, questi episodi deplorevoli ci ricordano quanto sia facile farsi sopraffare dal peso della frustrazione e della rabbia. Tuttavia, anche in mezzo alle difficoltà più grandi, è importante cercare di trasformare la rabbia in di ragionamento e determinazione. Non dobbiamo permettere che le nostre tasche piene di sassi ci affossino, ma piuttosto usare il cervello in modo costruttivo. I tarantini hanno bisogno di segnali forti ma non violenti. Ora occorre rialzarsi più forti e resilienti.
Proprio come nel brano di De Gregori, anche nei momenti più bui è possibile trovare una via per superare le difficoltà, trasformando il peso dei sassi in una spinta verso un futuro migliore, ovviamente senza lanciarli. Ci si può sempre dialogare. Per un futuro migliore, in tutti I campi, sport compreso. Si