IVG, la battaglia della CGIL per un aborto libero in Puglia
In Puglia, l’accesso all’aborto sicuro è fortemente limitato dall’alto numero di medici obiettori di coscienza, che rappresentano l’80% del totale nei centri di interruzione volontaria di gravidanza (IVG). In occasione della Giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro, la CGIL ha inviato una lettera al Presidente della Regione Michele Emiliano, chiedendo misure concrete per garantire alle donne il diritto di scegliere liberamente, senza ostacoli.
La situazione è particolarmente critica nei principali ospedali della regione, come il Policlinico di Bari, dove il 96% dei ginecologi sono obiettori, e l’Ospedale Civile di Martina Franca, dove si raggiunge il 100%. La CGIL denuncia anche la carenza di consultori familiari e di personale sanitario, che costringe molte donne a spostarsi fuori regione per poter accedere all’IVG.
Il sindacato chiede alla Regione di aumentare il numero di medici non obiettori, garantire l’applicazione delle normative nazionali sull’aborto farmacologico e impedire alle associazioni antiabortiste di interferire con la libera scelta delle donne nelle strutture pubbliche.