Il ritrovamento del piccolo Domenico solleva dubbi

Locorotondo 1 Agosto 2024 Il ritrovamento del piccolo Domenico avvenuto nella serata di mercoledì solleva dubbi, dopo l’euforia generale, quando lo abbiamo visto in braccio a chi lo ha ritrovato.

Domenico, dalla sua casa e ritrovato a diversi chilometri di distanza, ha sollevato numerosi interrogativi.
Come ha fatto un bambino di due anni a percorrere una tale distanza senza essere visto?

L’obiettivo principale ora è appurare la verità, mentre emergono nuovi dettagli e si attendono i risultati delle indagini avviate da Carabinieri.
La sparizione e poi il ritrovamento di Domenico Gallo che deve ancora compiere due anni solleva dubbi, a pochi giorni dalla vicenda.
Era scomparso dalla propria abitazione in contrada Serralta intorno alle 11 di mercoledì 30 giugno e ritrovato in un bosco a quattro o cinque chilometri di distanza, otto ore dopo.
Il caso suscita interrogativi che non possono essere ignorati.
Come ha fatto un bambino di due anni, che a malapena cammina, a percorrere quei chilometri con una temperatura elevata e tutte le insidie tra rovi, sterpaglie, muri a secco, animali randagi, mancanza di idratazione?
Senza parlare delle parecchie abitazioni i cui residenti non si sono accorti di nulla, Cosi come i tanti turisti venuti a villeggiare.
Tantissima gente arrivava da ogni parte per rendersi utile.
Nessuno ha visto nulla.

Le ricerche sono state immediate e intense. Una mobilitazione collettiva senza precedenti: Carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia locale, Protezione civile, Volontari e perfino elicotteri, hanno setacciato ogni angolo.
La notizia dopo pochi minuti era diventata nazionale, con i media che hanno seguito da vicino l’evolversi della situazione anche in diretta televisiva
Ma nonostante l’imponente sforzo, il piccolo Domenico è stato ritrovato solo dopo otto ore, con segni di escoriazioni sul corpo e una ferita sul volto.
Il caldo torrido di circa 40 gradi rende ancora più difficile credere che il bambino abbia potuto resistere tutto quel tempo senza bere.

Tuttavia, secondo le prime informazioni, il bambino non sembrava disidratato al momento del ritrovamento, ma si attendono i referti definitivi dall’ospedale pediatrico di Bari dove è stato ricoverato.
Le indagini dei Carabinieri sono in corso per chiarire la vicenda .
Ed anche sui social media i commenti sono per lo più scettici: come è possibile che nessuno abbia visto Domenico lungo il percorso, soprattutto considerando il numero di persone che si sono riversate nella zona per cercarlo?
Il sindaco di Locorotondo, Antonio Bufano, aveva espresso apertamente i suoi dubbi: “È praticamente impossibile che un bambino di due anni abbia attraversato strade e campagne senza essere notato da nessuno”.

Il sospetto che qualcuno potesse aver preso il bambino e, sentendosi sotto pressione mediatica, lo abbia poi abbandonato nei pressi dove è stato ritrovato, non può essere escluso.
Un altro punto critico è rappresentato dalla ferita alla testa del bambino.
Il padre è stato convocato in caserma per fornire chiarimenti.
Resta incerta anche l’ora esatta della scomparsa, aggiungendo ulteriori ombre a una vicenda già intricata.
Non possiamo ignorare le responsabilità che emergono da questa storia.
Un bambino di due anni che si allontana senza che un adulto se ne accorga e senza essere messo in una condizione di sicurezza è un fatto grave, contemplato tra l’altro dal codice penale.
Fuori dall’abitazione, si mormorava che non sarebbe stata la prima volta che accadeva una cosa simile, sollevando ulteriori preoccupazioni sulla negligenza e superficialità degli adulti coinvolti.
C’è da sperare in un’indagine adeguata che possa chiarire tutti i punti oscuri di questa vicenda.
Non può essere archiviata con una semplice pacca sulle spalle o con dichiarazioni rassicuranti.

In quelle otto ore il bambino ha vissuto dei momenti che possono avere un impatto duraturo sulla sua psiche alla tenera età di due anni, anche se ancora non parla.
Gli eventi traumatici possono manifestarsi con sintomi diversi.
È cruciale che Domenico riceva il supporto necessario per elaborare l’esperienza traumatica vissuta, per prevenire effetti negativi sulla sua salute e sul suo sviluppo emotivo, ma ci saranno delle cose che anche se non riesce a dirle ora, le metabolizzerà ed un giorno riuscirà a esprimerle.

Questo e’ emerso da uno psicologo infantile che nel frattempo abbiamo interpellato.
Bisogna andare in fondo alla vicenda