In Commissione regionale Ambiente si è discusso del progetto di un mega parco eolico a Lizzano
Si è svolta quest’oggi, durante i lavori della V Commissione della Regione Puglia, l’audizione sulla realizzazione di un parco eolico nel comune di Lizzano da parte della Santa Chiara Energia Srl, società del gruppo Hope, che il 15 dicembre 2023 ha presentato un progetto da 14 aerogeneratori con potenza unitaria da 7,2 megawatt ciascuno, un’altezza complessiva di 236 metri e potenza massima da 100,8 megawatt.
La stessa società aveva precedentemente depositato, il 29 maggio 2023, un altro progetto per 9 aerogeneratori e il 9 agosto sempre dello scorso anno un altro progetto per la realizzazione di 16 aerogeneratori. Al mini eolico già presente e ai circa 40 mega aerogeneratori in progetto, bisogna aggiungere anche un altro progetto per 160.000 moduli per un parco fotovoltaico, più un altro ancora per un impianto agro-fotovoltaico, senza considerare nelle acque del tarantino il mega progetto per il parco eolico offshore flottante con ben 108 aerogeneratori di grandi dimensioni.
Per Antonio Paolo Scalera, Consigliere regionale (La Puglia Domani) e vice presidente V Commissione, siamo al cospetto di un vero e proprio piano di stupro di un territorio, il versante orientale della provincia jonica, che già tanto ha pagato in termini di danno ambientale: il riferimento è non solo all’impatto dell’impianto siderurgico nel capoluogo, ma anche alla presenza di una grande discarica di smaltimento rifiuti che ha pregiudicato, per i prossimi decenni, la salubrità dell’aria.
I progetti di cui sopra sono stati già osteggiati apertamente da una serie di enti ed associazioni importanti del territorio, come il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, la Confcommercio, Confagricoltura, l’associazione Amici dei Musei e da quella di volontariato “Attiva Lizzano” che si sono dichiarati contrari, senza lasciare spazio ad interpretazioni, alla realizzazione di questi progetti.
“Mi auguro”, afferma Scalera, “che il governo regionale faccia tutto il possibile iniziando con il negare l’autorizzazione unica per difendere quei territori e la sua gente e che l’assessorato all’ambiente, in tempi molto brevi definisca il piano regionale delle zone idonee”.
Quanto accade a Lizzano accade contemporaneamente, come documentano le cronache regionali di questi mesi, in moltissimi luoghi della Puglia: da una parte gli appetiti di multinazionali dell’energia, che sfruttano la furia ideologica della “rivoluzione green”, sostenuta dall’UE, per palesarsi come attori artefici di tale cambiamento, e in realtà incassare gli elevatissimi finanziamenti al settore.
Dall’altra parte i territori naturali e chi ne difende l’identità, che si vedono continuamente insidiati da progetti che ne stravolgono i connotati. Alcuni Comuni più arrendevoli cedono alle lusinghe delle “compensazioni” per la realizzazione di qualche laghetto artificiale o di un parco giochi attrezzato.
In Puglia, e in tutte le regioni dove sono più presenti la risorsa naturale del solare e dell’eolico, si gioca quindi questa partita: sacrificare sempre nuovi spazi alle campagne e all’ambiente naturale in cambio di un indimostrato beneficio…all’ambiente naturale. La Regione talvolta resiste, altre volte autorizza, altre volte nicchia, ma la furia ideologica del “green deal” ed il suo giro d’affari hanno il vento in poppa.