Dopo un inizio di primavera africano, la rimonta invernale. Coldiretti Puglia lancia l’allarme per le colture.
Dopo un inizio di primavera dalle tinte estive nel Meridione, seguito per la verità ad un inverno mite ed anche piuttosto asciutto, la seconda metà di aprile ci sta regalando un clima basato sulla spiccata variabilità. Le agognate piogge sono giunte su buona parte dell’Italia, ed anche sulla Puglia, a rinvigorire corsi d’acqua e campagne inaridite. Peggio di tutti se la passano purtroppo le due isole maggiori, Sicilia e Sardegna a secco di precipitazioni anche in questo frangente piovoso.
Questa penultima domenica di aprile è stata all’insegna di temperatura decisamente basse per le medie stagionali, e questa configurazione meteorologica frizzante, oltre ad aver fatto piacere a chi scrive, stride fortemente con l’insostenibile e prolungata scriroccata verificatasi nelle settimane a cavallo di una Pasqua caduta precocemente, con tempeste di sabbia africana che hanno insozzato la carrozzeria delle nostre automobili, ora tornate nuovamente linde senza il bisogno di recarsi in autolavaggio.
Certamente sbalzi termici così elevati finiscono col disorientare le colture agricole, sottoponendole prima ad una maturazione accelerata e poi ad un raffreddamento che può vanificare le imminenti campagne di raccolta di fragole e ciliegie. E’ quanto lamenta Coldiretti Puglia, secondo la quale è allarme gelate in campagna, fra i vigneti da Bari a Foggia, con lo sbalzo termico che rischia di causare gravi danni agli alberi da frutta, in primis ciliegie, albicocche e pesche, ma anche alle verdure in campo, dopo un inizio 2024 che si è classificato come il più caldo di sempre.
Gli agricoltori, dove possibile, cercano dunque di correre ai ripari mettendo teloni protettivi su frutteti e campi, anche per evitare eventuali grandinate, spesso legate all’improvviso sbalzo termico, con un investimento economico spesso molto oneroso.
Secondo Coldiretti Puglia, siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Del resto anche la scorsa primavera si rivelò molto piovosa e non deve destare quindi troppa meraviglia l’irruzione in Italia, nelle prossime ore, di un nuovo fronte perturbato, con neve fino a bassa quota nelle regioni del nord ma che tuttavia lascerà abbastanza ai margini la zona meridionale del Paese, dove le temperature comunque si manterranno abbastanza in linea in media con quelle che sarebbero le piacevoli medie del periodo, quelle delle proverbiali mezze stagioni…