Chiuse le indagini sull’appalto cimiteriale a Taranto: sono 14 gli indagati
Nell’ambito dell’inchiesta denominata “Golden System”, che ha visto la luce a fine dicembre 2023 con l’arresto di otto individui, sono attualmente quattordici gli indagati coinvolti.
L’indagine riguarda presunti affidamenti sospetti dell’appalto comunale del valore di 7 milioni di euro per la gestione dei servizi all’interno del cimitero di Taranto. Tra coloro che hanno ricevuto avvisi di conclusione delle indagini dal procuratore Ciardo, figurano i dirigenti comunali Carmine Pisano e Barbara Galeone, oltre al Comandante della Polizia Locale, Michele Matichecchia.
La Procura ionica sta indagando sulle presunte responsabilità della commissione che ha gestito l’appalto, composta dai due funzionari comunali e dal Comandante Matichecchia, nonché sui rapporti tra i vertici della cooperativa Kratos e i due dirigenti comunali coinvolti nella gara milionaria. Si ipotizza la possibilità di favoritismi.Le indagini hanno inoltre portato alla luce attività illecite di un gruppo di necrofori in servizio presso il cimitero, nonché dipendenti della cooperativa vincitrice dell’appalto.
L’inchiesta è stata avviata nell’aprile 2021 a seguito di un incendio nei pressi del cimitero San Brunone, che ha coinvolto due mezzi della ditta che gestiva i servizi cimiteriali. Ciò sollevò sospetti in quanto avvenne poco prima della nuova gara d’appalto.Le intercettazioni, comprese quelle telefoniche, tra i vertici della cooperativa Kratos e i funzionari del Comune di Taranto hanno contribuito a ricostruire la vicenda e i movimenti volti a influenzare l’appalto.
Inoltre, le indagini hanno rivelato che un gruppo di necrofori del cimitero “San Brunone” riceveva somme di denaro dai familiari dei defunti, direttamente o tramite intermediari, per ogni procedura di tumulazione o estumulazione, con cifre che variavano da 100 a 250 euro per ogni procedura.