Trinitapoli, lo Stato in marcia per la legalità
Trinitapoli, lo Stato in marcia per la legalità In cammino per le vie del centro, per dire NO alla violenza e per dare voce, nel silenzio della riflessione, all’altra Trinitapoli. Quella onesta, laboriosa e che vuole cambiare e che non si piega di fronte allo strapotere del crimine.
Una folla enorme, eterogenea, colorata. Oltre un migliaio di persone ha invaso le strade di Trinitapoli per la “marcia per la legalità” convocata.
Un’iniziativa aperta dalla Prefettura della Bat, assieme ai comandati della Guardia di Finanza, Carabinieri e Questore, pensata per esprimere vicinanza e gratitudine agli uomini e alle donne dello Stato che, quotidianamente sono in trincea per l’affermazione dei principi della legalità e della democrazia del territorio.
In una terra in cui troppo spesso boss e latitanti sono stati omaggiati con applausi, inchini e baciamano, nessuno sembrava pronto a scommettere su una partecipazione oceanica ad una manifestazione contro il malaffare.
Don Aniello Manganiello, sacerdote anticamorra: “Bisogna iniziare un lavoro certosino, un lavoro diretto, costante, attento che possono fare la scuola, la famiglia, la parrocchia e la comunità cristiana.
Queste manifestazioni gettano nella vita di questi ragazzi un seme che può essere coltivato specie se le agenzie educative si mettono in gioco“.
L’iniziativa, che ha coinvolto studenti e studentesse di ogni ordine e grado, è inserita nel festival della legalità voluto come segnale in un paese in cui l’amministrazione comunale è stata sciolta per infiltrazioni mafiose e che da due anni è commissariato.
Libertà, speranza, cambiamento, le parole che a più riprese i manifestanti hanno gridato per le strade colorate dalle bandiere e da cartelloni e striscioni scritti a mano.
Una marcia ricca di significato dedicata non solo agli eroi di Via D’Amelio, ma tutte le vittime di mafia, a testimoniare la vicinanza delle istituzioni e dello Stato ai cittadini, il Prefetto Rossana Riflesso, imprenditori ed a quanti hanno vissuto (e forse ancora vivono) le vessazioni mafiose in questo lembo di Puglia ancora purtroppo, pregno di questa mentalità deviata.
E’ un momento di raccoglimento essenziale per fare memoria, ma soprattutto per rinnovare l’impegno individuale e collettivo nella promozione della cultura della legalità, della giustizia e della vita.
Partecipare vuol dire metterci la faccia e rispondere a testa alta e con la schiena dritta a chi invece, vorrebbe vederci sempre inginocchiati al potere e alla violenza.
Un appuntamento per ragionare, per costruire comunità, per instaurare relazioni sane capaci di rappresentare un’opportunità diversa per il territorio e, per il popolo che lo abita.
Sulle spalle dei ragazzi le foto di chi ha sacrificato la vita per affermare la legalità come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, don Pino Puglisi e Boris Giuliano.
Prefetto Rossana Riflesso: “Manifestare è importante soprattutto in un territorio in cui l’amministrazione è stata sciolta per mafia. E quindi molto dipenderà dal voto che verrà espresso e che sceglierà chi potrà governare questa città“.