Protesta agricoltori, placata la marcia dei trattori della Bat a Bari
Protesta agricoltori, placata la marcia dei trattori della Bat a Bari Colpire il settore agricolo non significa soltanto annientare la redditività delle aziende che vi rientrano, affossare gli investimenti di decenni, affamare decine di famiglie che con grandi sacrifici hanno costruito realtà fatte di successo, innovazione e qualità, mandare sulla strada decine di lavoratori, impoverire i nostri territori, ma significa anche colpire al cuore la qualità e la sicurezza alimentare che oggi ci viene assicurata.
I nostri agricoltori manifestano un senso di disagio e di incredulità, oltre che di paura per un futuro che già prevedono precario, a causa delle politiche europee che rischiano di mettere definitivamente in ginocchio un settore nevralgico per l’economia italiana ed evidentemente europea, chiamato a fare i conti con dei costi di produzione elevatissimi.
Non possono condividere la deriva dei cibi sintetici, delle proteine da laboratorio, della farina di insetti e tutto quello che qualcuno vorrebbe propinare, perché questa non è qualità alimentare, non significa produzione sicura e sostenibile.
Protesta agricoltori, placata la marcia dei trattori dalla Bat a Bari
Si è da poco placata la protesta degli agricoltori di Barletta, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia davanti alla sede della Giunta regionale.
Gli agricoltori e tutti i manifestanti senza aver avuto la possibilità di incontrare il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano o i suoi delegati, hanno sgomberato con i loro 80 trattori e molti a piedi, sia il lungomare che l’area davanti al porto.
Gli agricoltori da giorni hanno organizzato dei presidi pacifici su tutto il territorio regionale anche con l’ausilio di mezzi agricoli, per contrastare gli elevati costi di produzione, il caro carburante, l’elevato costo del lavoro e la concorrenza che sono costretti a subire da Paesi terzi, le politiche europee che tutto stanno facendo tranne che sostenere la qualità delle realtà produttive pugliesi.
Occorrerebbe lavorare ed opporsi a queste politiche scellerate, confrontarsi insieme a chi quotidianamente si sporca le mani di terra, difendendo il legame cibo-natura.
La vera necessità è quella di creare politiche agricole che riflettano le reali sfide del futuro, ma che tengano conto delle esigenze di un settore fondamentale per garantire la sicurezza alimentare.