Pertosse: Quattro casi registrati a Taranto, allarme della Asl: «Vaccinatevi»
Dopo un recente focolaio di morbillo, la provincia di Taranto è nuovamente al centro dell’attenzione sanitaria a causa di quattro casi di pertosse registrati nella zona. La Asl ha prontamente reagito organizzando un incontro per sensibilizzare la comunità sull’importanza della vaccinazione contro questa malattia.
L’allarme della Asl
Durante l’incontro, presieduto dal direttore generale Gregorio Colacicco e dal direttore sanitario Aldo Minerba, è emersa la necessità di un intervento tempestivo per contrastare la diffusione della pertosse, soprattutto tra i soggetti più vulnerabili. Michele Conversano, direttore del dipartimento di prevenzione, ha sottolineato l’importanza di vaccinare i neonati, le donne in gravidanza e gli individui considerati “fragili” a causa di patologie preesistenti o età avanzata.
L’appello alla vaccinazione
I medici presenti all’incontro hanno lanciato un forte appello alla popolazione affinché si sottoponga alla vaccinazione contro la pertosse. Emilio Stola, direttore di ostetricia e ginecologia del Santissima Annunziata, ha evidenziato il rischio particolare per le donne in gravidanza e i neonati, mentre Valerio Cecinati, direttore di pediatria e oncoematologia pediatrica, ha sottolineato l’importanza di proteggere i bambini dalle gravi complicazioni legate alla malattia.
Copertura vaccinale e immunità di gregge
Nonostante la copertura vaccinale nella provincia di Taranto si attesti intorno al 95% per i nati ogni anno, i medici hanno ribadito l’importanza di continuare gli sforzi per raggiungere un’immunità di gregge. Giovanni Buccoliero, direttore di malattie infettive del Moscati, ha sottolineato che la pertosse, sebbene possa sembrare una malattia “benigna”, è altamente contagiosa e può risultare pericolosa per i soggetti fragili e immunodepressi.
Conclusioni
In conclusione, l’allarme lanciato dalla Asl di Taranto riguardo ai casi di pertosse nella zona sottolinea l’importanza della prevenzione attraverso la vaccinazione. Si auspica che l’appello dei medici e delle autorità sanitarie venga recepito dalla comunità, al fine di proteggere i soggetti più vulnerabili e contenere la diffusione della malattia.