Martina Franca: Scuola ostaggio dell’acqua. La chiusura forzata scatena polemiche
“L’educazione dei nostri figli dovrebbe essere una priorità inderogabile, ma a Martina Franca sembra che non tutti la pensino così“.
L’annuncio della chiusura dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII per due giorni, giovedì 15 e venerdì 16 febbraio 2024, a causa di un allagamento ha sollevato più di una perplessità tra i genitori.
Il Sindaco Gianfranco Palmisano, con l’ordinanza n. 4 del 14 febbraio, ha disposto la sospensione delle attività didattiche, ma molti si chiedono: era davvero l’unica soluzione possibile?
La perdita d’acqua, causata dalla rottura del flessibile di un bagno, non è stata individuata e risolta in tempo, nonostante la scuola fosse chiusa per le festività di Carnevale.
Questa negligenza ha portato all’allagamento di importanti aree dell’edificio, compresi i servizi igienici del primo piano e un’area vicina, con conseguenti danni anche al piano sottostante e al seminterrato.
I tecnici e gli operai del Settore Lavori Pubblici, insieme al Sindaco e all’Assessore Nunzia Convertini, sono intervenuti solo dopo la comunicazione del disastro, ma la domanda rimane: perché non sono state prese precauzioni adeguate per evitare che un problema tanto banale si trasformasse in una crisi?
La decisione di chiudere la scuola, benché giustificata dalla necessità di garantire la salubrità degli ambienti, ha evidenziato una mancanza di capacità di gestione dell’emergenza e di manutenzione ordinaria dell’edificio scolastico.
Questo episodio è sintomatico di un problema più ampio che affligge la vicenda: l’inazione e le risposte tardive dell’Amministrazione della città che sembra più propensa ad apparire che effettivamente ad essere
La chiusura forzata della scuola pone seri interrogativi sulla continuità didattica e sul benessere degli studenti, già messi a dura prova da anni di pandemia e di didattica a distanza.
Come compenseranno questi giorni di chiusura? E quali saranno le ripercussioni sul calendario scolastico?
“È tempo che le autorità comunali si assumano la responsabilità delle loro azioni (o della loro mancanza) e dimostrino un impegno concreto per la sicurezza e l’educazione dei nostri figli”, concludono alcuni genitori a microfoni spenti ed aggiungono: “La comunità merita trasparenza, efficienza e soprattutto soluzioni preventive, non solo interventi d’emergenza“.
La chiusura dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII non dovrebbe diventare un simbolo di fallimento, ma un campanello d’allarme per migliorare.