La Corte di Giustizia Tributaria condanna nuovamente il comune di Andria
La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Bari ha emesso nuove sentenze di condanna nei confronti del Comune di Andria, confermando un trend di ostinate decisioni sfavorevoli per l’amministrazione locale. In particolare, la Sezione 8, in composizione monocratica, ha accolto il ricorso presentato dai commercianti ambulanti del mercato di Andria, sollevando critiche nei confronti di un’Amministrazione comunale accusata di disattenzione verso le istanze delle associazioni di categoria.
Le ragioni dietro queste sentenze sono state, in diverse occasioni, espresse dai rappresentanti delle associazioni ricorrenti, tra cui CasAmbulanti, FIVA Confcommercio, Batcommercio2010 CNA e G.O.I.A.- Fenapi. Le stesse ragioni che la Corte di Giustizia Tributaria ha accolto, condannando il Comune per la sua mancanza di considerazione nei confronti del mondo imprenditoriale locale.
La decisione della Corte non solo ha annullato l’atto impugnato dai commercianti ambulanti ma ha anche inflitto al Comune di Andria una condanna al pagamento delle spese processuali in favore della parte ricorrente. Questo, sommato alla mancata incassata Tosap per l’anno 2017, ha creato un grave buco di bilancio, sollevando preoccupazioni sulla responsabilità amministrativa che la Corte dei Conti potrebbe richiamare.
Savino Montaruli, presidente delle associazioni coinvolte, ha dichiarato: “Assistiamo a un grandissimo pasticcio che si protrae da mesi, con il Comune costantemente condannato. Nonostante ciò, non vediamo alcun sforzo istituzionale o politico da parte dell’amministrazione per trovare soluzioni meno dolorose per l’ente pubblico. Un’altra annata di questa gestione e la città rischia di trovarsi in condizioni irreversibili. Andria non può permettersi di assistere passivamente a un declino annunciato. La mancanza di trasparenza ha toccato minimi storici, arrivando al punto che per accedere agli atti è necessario ricorrere al Tar. Una situazione pazzesca, indicibile e vergognosa”.