Brindisi manifesta contro il deposito di gas Edison a Costa Morena
Marciare divisi per colpire uniti: l’antico proclama militare ben si attaglia anche a quanto avverrà nella giornata di domani a Brindisi dove, nella centralissima piazza Della Vittoria, si terranno due distinte manifestazioni di protesta, una al mattino, organizzata dalla CGIL e appoggiata da associazioni ambientaliste quali Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, No al Carbone, Puliamo il Mare e poi Medicina Democratica, le ACLI, ANPI, Fondazione “Tonino di Giulio”, e l’altro al pomeriggio, appoggiata da Attiva Brindisi e dal Comitato Liberi Cittadini, accomunate dall’obiettivo di fermare il deposito di gas Edison ha in animo di insediare a Costa Morene est.
Rimproverando per ultimo al presidente della società “Deposito Gnl Brindisi” Fabrizio Mattana, l’elusività con la quale ha risposto a Vittorio Rina, presidente dell’Asi, il Consorzio per l’Area di sviluppo industriale, in merito ad uno dei nodi della questione, il fatto che il deposito verrebbe inserito ad una distanza inferiore ai 30 metri dalla rete ferroviaria che, un decreto legge del 10 agosto 2022, prescrive debba essere rispettata e di cui Asi è chiamata a farsi garante, tutto questo variegato mondo associazionistico fa presente inoltre che l’impianto sarebbe realizzato aggirando la procedura della Valutazione d’Impatto Ambientale, ricorrendo all’escamotage per il quale la capienza del deposito sarebbe appena al di sotto del limite consentito, che lo stesso Consiglio comunale ha chiesto alla società di non procedere in assenza della stessa, che la finalità del porto industriale di una città già sacrificata per decenni ai siti di produzione di energia e al petrolchimico si vorrebbe fosse altra, magari incentrata sulla cantieristica e sulla logistica commerciale.
Ed è significativo che, pur non aderendo ufficialmente alle manifestazioni in programma domani, giungano anche da un partito di governo come la Lega voci di forte dissenso rispetto alla protervia con la quale Edison sta agendo, in spregio anche alla richiesta di approfondimenti tecnici.
Le associazioni cittadine ed i movimenti politici che si oppongono al progetto ne hanno anche per Confindustria Brindisi e per il governo nazionale, che stanno di fatto coprendo le spalle all’operazione, non curandosi delle varie obiezioni da essi prospettate e intanto, già questo pomeriggio, a partire dalle 17.30, la piazza che ospiterà le manifestazioni di protesta di domani ospiterà la raccolta firme “Brindisi Porta d’Oriente”, già sottoscrivibile online.
A noi pare che si sia tornati al tempo del progetto sul rigassificatore. All’epoca, la contrarietà di un’altra giunta di centro-destra, quella guidata dall’indimenticato Mimmo Mennitti, servì per bloccare il progetto.