Aspetta tre ore in ospedale dopo emorragia: Antonio muore a 39 anni
Una tragica vicenda ha scosso la comunità brindisina, segnando la morte di Antonio Picciolo, 39 anni, avvenuta questa mattina nel reparto di Rianimazione del Santissima Annunziata di Taranto.
Le cause del decesso sono legate a un’agonizzante attesa di tre ore al pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi.
Antonio aveva avvertito un malore in un locale da ballo a San Pietro Vernotico e, giunto al Perrino con un’ambulanza del 118, era stato sottoposto a una Tac che aveva rilevato un’emorragia cerebrale. Tuttavia, l’assenza di un medico radiologo interventista ha impedito il tempestivo ricovero e intervento salvavita.
La situazione è peggiorata ulteriormente quando, dopo tre ore di attesa, è stata finalmente ottenuta la disponibilità dell’ospedale di Taranto. Purtroppo, Antonio è giunto in coma, e le sue condizioni sono apparse fin da subito gravissime secondo i medici tarantini. La mancata presenza di un medico specializzato nel momento critico ha sollevato interrogativi sulla gestione delle risorse sanitarie nell’ospedale Perrino.Antonio Picciolo, stewart dal fisico imponente, conosciuto affettuosamente come “il gigante buono”, lascia la moglie e due figli.
La sua morte mette in luce la necessità di approfondire le responsabilità nell’organizzazione del pronto soccorso e di garantire adeguate risorse umane e tecniche per affrontare emergenze mediche.
Al momento, dall’Asl Brindisi non è stata rilasciata alcuna nota ufficiale in merito. La comunità attende chiarimenti e spera che la tragedia di Antonio Picciolo porti a riflessioni concrete per migliorare il sistema sanitario locale e prevenire simili eventi nel futuro.