Scomparsa Salvatore Cairo, trovati resti umani nelle campagne di Brindisi
Drammatica per quanto attesa, e in un certo senso liberatoria, sembra essere giunta la svolta nelle indagini che riguardano la scomparsa, nel maggio del 2000, di Salvatore Cairo, commerciante nel ramo degli articoli da cucina, per la cui scomparsa sono attualmente sotto processo i fratelli Cosimo ed Enrico Morleo, di 58 e 57 anni, rispettivamente nei ruoli di mandante ed esecutore, con l’aggravante del metodo mafioso, degli omicidi di Cairo e di Sergio Spada, ucciso a sua volta il 19 novembre del 2001. Resti bruciati di ossa, assieme ad un paio di scarpe logoratissime dal tempo, sono state trovate in un pozzo nei pressi di un casolare, nelle campagne a sud di Brindisi. Saranno gli esami del DNA ora a cercare di stabilire con certezza l’identità di quei resti.
LE RICERCHE DEI RESTI
Il ritrovamento ed il recupero dei resti, condotto da un nucleo speciale dei Vigili del Fuoco, coadiuvati dalla polizia scientifica, è stato effettuato ieri, durante un’ispezione alla quale hanno preso parte il pubblico ministero che conduce le indagini ed il processo, Milto De Nozza, gli avvocati della difesa e quelli dei familiari delle vittime, le moglie di Cairo e Spada e lo stesso Enrico Morleo, il quale ha accettato di condurre gli inquirenti sul luogo in cui, dopo aver ammesso di aver fatto a pezzi il corpo di Cairo, lo avrebbe nascosto gettandolo in un pozzo, collocato nei pressi di un magazzino di sua proprietà, nel quale egli ha affermato di averlo già trovato morto a pugnalate. Avrebbe poi scelto di disfarsi del corpo per non doversi difendere dall’accusa di omicidio.
IL PRESUMIBILE MOVENTE
I fratelli Morleo sono stati arrestati e portati a processo dopo che, nel 2021, il fratello Massimiliano, in qualità di collaboratore di giustizia, aveva attribuito a Cosimo ed Enrico la responsabilità della scomparsa di Cairo e dell’uccisione di Spada. Il movente è da ricercarsi nel fatto che le vittime fossero diretti concorrenti nell’ambito della vendita, porta a porta, di prodotti da cucina. Salvatore Cairo era stato anche socio nella ditta dei fratelli Morleo, la Mc Europe, decidendo poi di separarsene, come desumibile anche da una lettera conservata dalla moglie, per il trattamento umiliante e offensivo che gli veniva riservato in merito alle sue capacità imprenditoriali. Al punto che aveva deciso di avviare una nuova attività, con due soci leccesi, la cui inaugurazione sarebbe stata prevista per l’8 maggio del 2000, due giorni dopo la sua scomparsa nel nulla.
Nell’udienza tenutasi la scorsa settimana, Cosimo Morleo, accusato di essere il mandante dei due omicidi, aveva dichiarato di essere stato in buoni rapporti sia con l’ex socio Cairo sia con Spada, mentre il fratello Massimiliano li avrebbe accusati di quegli orrendi crimini solo in virtù, testualmente, della sua pazzia e della sua gelosia.