Coldiretti Puglia denuncia l’aumento delle malattie professionali e chiede maggiori tutele assicurative.
Il Ministero del Lavoro e quello della Salute hanno pubblicato un decreto interministeriale nel quale si dà conto, aggiornandole, delle malattie professionali di un settore che resta rilevante nel computo dell’economia pugliese, quello dell’agricoltura. Coldiretti Puglia, il più importante sindacato dell’ambito, denuncia una crescita considerevole delle malattie professionali riscontrate fra gennaio ed agosto del 2023 a carico dei lavoratori del settore agricolo regionale, con un più 35%.
Su proposta di una commissione tecnica che INAIL, l’Istituto Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro, aveva precedentemente messo all’opera, la nuova legge ha allargato la rosa delle malattie professionali riconducibili e pertanto riconoscibili ai fini assicurativi, addebitandole all’utilizzo in agricoltura di prodotti biocidi e fito-sanitari.
Tuttavia, le patologie maggiormente riscontrate, anche nel 2023, restano quelle di carattere meccanico, come l’ernia discale, il tunnel carpale e le tendiniti varie, cagionate dagli strumenti tipici del lavoro agricolo, come trattori, mietitrici e vendemmiatrici, che espongono il corpo umano a continue sollecitazioni, per di più sui notoriamente accidentati terreni agricoli, effettuati, come la natura del lavoro agricolo richiede, sotto tutte le condizioni climatiche, anche quelle più estreme. Si riscontrano però anche patologie di carattere tumorale, allergie e dermatiti, ricondubicibili all’uso agricolo di fertilizzanti e pesticidi.
Alla luce di questo preoccupante bollettino, Coldiretti Puglia chiede maggiori investimenti in misure di sicurezza per tutelare i lavoratori del settore, pur riconoscendo uno sforzo fatto negli ultimi anni in investimenti di carattere tecnologico da parte delle imprese agricole, volti a rendere meno impattanti e dispendiosi il lavoro per la manodopera occupata.