Passaggio al Mercato Libero : centinaia di posti a rischio nei call center
IL Consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio del Partito Democratico ha sollevato l’allarme riguardo al passaggio imminente al mercato libero dell’energia, sottolineando il grave rischio per centinaia di posti di lavoro nei call center. Attraverso una dichiarazione stampa, Di Gregorio ha espresso preoccupazione per il futuro di migliaia di addetti, affermando che il sindacato ha già lanciato l’allarme, indicando un possibile rischio per oltre 1500 posti a livello nazionale.
La città di Taranto è già testimone delle pesanti ripercussioni della crisi economica e occupazionale, caratterizzata da vertenze irrisolte nei settori siderurgico, portuale, arsenale ed edilizio. Il passaggio al mercato libero dell’energia, secondo il consigliere, potrebbe rappresentare un colpo ulteriore per il territorio, mettendo a dura prova la già precaria situazione occupazionale.
Una società specializzata nel settore dei call center a Taranto ha già avviato la cassa integrazione per oltre 120 dipendenti, segnalando i primi effetti negativi di questo cambiamento. In risposta a questa emergenza, la Uilcom ha espresso profonda preoccupazione e ha iniziato a mobilitare i lavoratori. Le organizzazioni sindacali, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Ugl Tlc, hanno richiesto un incontro urgente con il Prefetto di Taranto per discutere le misure necessarie a proteggere i lavoratori coinvolti.
La clausola di salvaguardia, che garantisce il trasferimento dei lavoratori in caso di affidamento dell’appalto a una nuova azienda, potrebbe rappresentare una possibile soluzione per proteggere gli addetti a questo importante servizio. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto il coinvolgimento immediato dei ministeri interessati per fornire risposte certe e immediate ai lavoratori in difficoltà.
Di Gregorio ha sottolineato che esistono gli strumenti legislativi per accompagnare il processo di transizione e garantire che il passaggio al mercato libero dell’energia non comporti ricadute negative per migliaia di addetti dei call center. Infine, se necessario, ha dichiarato di essere pronto a sollevare la questione alla Task force regionale sull’occupazione per garantire una tutela completa per i lavoratori coinvolti nella vertenza.