Ricorso contro l’assoluzione di 5 ufficiali della Marina in un caso di appalti e tangenti
La Corte d’Appello sarà il palcoscenico di una battaglia legale riguardante il caso delle presunte tangenti pagate dagli appaltatori della Marina a ufficiali di Maricommi. Questi presunti pagamenti erano mirati a garantire la tempestiva liquidazione dei pagamenti per i lavori effettuati e a evitare l’esclusione dalla futura assegnazione di commesse. Il Procuratore Francesco Sansobrino ha deciso di impugnare la sentenza del Tribunale, che ha concluso il primo grado del processo “Maricommi” a febbraio, con la riqualificazione di due delle iniziali contestazioni di concussione in induzione indebita. Questo ha portato alla prescrizione per uno dei capi di imputazione, mentre due ufficiali sono stati condannati a sette anni.
Tuttavia, cinque degli imputati, per i quali erano state chieste condanne tra otto e sei anni e otto mesi, sono stati assolti. Il Procuratore Sansobrino ha depositato un atto d’appello contro questa sentenza, criticando le conclusioni del Tribunale e chiedendo una revisione completa della sentenza. In particolare, il magistrato ha sostenuto la validità delle argomentazioni a favore delle accuse originali e ha chiesto che gli imputati siano giudicati in base alla lettura iniziale proposta dalla procura, con conseguente riconoscimento della responsabilità dei sette imputati.
Il processo ruota attorno a un sistema noto come il “sistema del 10%”. Gli ufficiali imputati, che hanno prestato servizio in periodi diversi presso i reparti di Maricommi, sono accusati di aver influenzato l’assegnazione dei contratti della Marina richiedendo alle imprese appaltatrici il pagamento di una percentuale pari al 10% del valore dei lavori ottenuti. Questo meccanismo venne scoperto dalle indagini grazie alla collaborazione di uno degli imprenditori coinvolti, il quale fece scattare l’indagine su Maricommi. L’indagine ha portato a numerosi arresti, inclusa l’arresto del capitano Roberto La Gioia, il cui caso è parte del procedimento. La Corte d’Appello aveva precedentemente riqualificato l’accusa di concussione nei suoi confronti, ma la Corte di Cassazione ha successivamente annullato la sentenza, ordinando un nuovo processo. La Procura ha contestato questa decisione, ma il Tribunale, a febbraio, non l’ha considerata, portando alla decisione di presentare un appello.