Vucinic condannato per evasione fiscale: due anni di reclusione
L’ex calciatore Mirko Vucinic è stato condannato a due anni di reclusione (con pena sospesa) per evasione fiscale dal giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, Valeria Fedele. La sentenza prevede anche la confisca dei beni per un valore equivalente all’ammontare dell’evasione, che ammonta a poco meno di 6 milioni di euro, e il risarcimento del danno non patrimoniale all’Agenzia delle Entrate, che si era costituita parte civile nel processo. Il pubblico ministero Massimiliano Carducci aveva originariamente richiesto una condanna a 4 anni di reclusione.
Il caso riguardava il periodo tra il 2014 e il 2017, durante il quale l’ex attaccante di Lecce, Roma e Juventus era accusato di “dichiarazione infedele”. In particolare, veniva contestato a Vucinic di non aver pagato le imposte sui redditi elevati derivanti dalle sue prestazioni sportive per un valore complessivo di quasi 6 milioni di euro.
L’accusa focalizzava l’attenzione su 3 milioni e 247 mila euro per l’anno fiscale 2014, 4 milioni e mezzo per il 2015, e altrettanti per il 2016, nonostante la dichiarazione di non aver percepito alcun guadagno in quel periodo. Per il 2017, l’importo contestato era di quasi un milione e 300 mila euro.
La difesa, guidata dall’avvocato Antonio Savoia, aveva cercato di dimostrare che Vucinic fosse “fiscalmente” residente negli Emirati Arabi Uniti, con la sua famiglia, nel periodo in cui giocava con l’Al Jazira Club, dal 2014 al 2017. Tuttavia, l’accusa sostenuta dalle indagini della guardia di finanza nel novembre del 2019 affermava che lo sportivo avrebbe dovuto pagare le tasse in Italia.
Alla fine del processo, che ha visto l’ascolto di diversi testimoni sia per l’accusa che per la difesa, è giunta la condanna in primo grado a due anni di reclusione per l’ex calciatore, con un termine di 60 giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza. L’avvocato di Vucinic ha dichiarato: “Faremo ricorso in appello”.