Falsificavano le domande di emersione: eseguite dalla Polizia di Stato due ordinanze cautelari
Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a due misure di ordinanza cautelare agli arresti domiciliari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Taranto.
Le misure sono state richieste dalla Procura della Repubblica di Taranto e riguardano due individui, accusati di gravi reati che hanno scosso la comunità locale.
Una delle persone coinvolte è ritenuta presunta responsabile, in concorso, dei reati di peculato, favoreggiamento aggravato dalla permanenza illegale di cittadini stranieri irregolari nel territorio tarantino, falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e tentata truffa in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
L’altra persona è invece accusata di essere complice nel reato di peculato commesso in concorso con il primo individuo.
Secondo le autorità, la prima persona coinvolta avrebbe abusato del suo ruolo pubblico per commettere una serie di reati gravi e preoccupanti. Tra i reati contestati, il peculato, che indica l’appropriazione indebita di beni pubblici o di cui si è responsabili, emerge come uno dei più rilevanti. Inoltre, si sospetta che abbia agevolato la permanenza illegale di cittadini stranieri irregolari nel territorio di Taranto, aggravando ulteriormente la situazione.
Le misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari rappresentano un importante passo avanti nella fase investigativa. Consentiranno alle autorità di garantire che gli indagati rimangano a disposizione della giustizia durante lo svolgimento delle indagini e che non possano interferire con le prove o creare ulteriori problemi per la comunità.