Chiusura mense ospedaliere degli ospedali di Taranto: decisione contestata

Una decisione che ha suscitato preoccupazione e dissenso è quella relativa alla chiusura delle mense ospedaliere degli ospedali di Taranto, SS. Annunziata, Martina Franca, Grottaglie e Castellaneta. Secondo le informazioni diffuse da diverse fonti, l’ente INNOVAPUGLIA avrebbe intenzione di chiudere le mense ospedaliere di questi centri sanitari, mettendo a rischio il lavoro di oltre 100 dipendenti.
La notizia ha sollevato un’ondata di proteste tra i lavoratori, molti dei quali si trovano in una situazione di precarietà e incertezza occupazionale, alcuni a contratto part-time e altri a tempo pieno. La chiusura delle mense comporterebbe l’apertura di un unico centro cottura esterno, con l’utilizzo di pasti freschi caldi e di preparati surgelati, situato nel quartiere Tamburi di Taranto. Questa scelta radicale esporrebbe i lavoratori al rischio di perdere il loro impiego.
La decisione di chiudere le mense sarebbe motivata dalla presunta mancanza di agibilità degli impianti presenti negli ospedali. Tuttavia, se questa affermazione corrispondesse al vero, solleva interrogativi sulla tenuta degli stessi ospedali, poiché la mancanza di agibilità non dovrebbe limitarsi soltanto alle mense.
Al di là delle questioni logistiche, la chiusura delle mense comporterebbe un impatto diretto sulla qualità del cibo servito ai pazienti, che verrebbero raggiunti già cotti, freddi e in vaschette di plastica sigillate. Questo solleva preoccupazioni in merito al livello di cura e attenzione verso le esigenze alimentari dei degenti.

Il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani) ha preso posizione riguardo a questa situazione. Scalera ha presentato un’interrogazione urgente alla Presidente del Consiglio Loredana Capone, all’Assessore alla Sanità Rocco Palese e al Direttore del Dipartimento Salute, il Dott. Vito Montanaro. Nell’interrogazione, Scalera chiede di preservare le cucine ospedaliere nelle sedi attuali, al fine di evitare inutili spese a carico della collettività e garantire la qualità del servizio, nonché la sicurezza occupazionale per i numerosi lavoratori che vivono da anni in una condizione di precarietà e incertezza.
L’interrogazione di Scalera evidenzia la necessità di valutare attentamente le implicazioni di questa scelta e considerare il benessere dei pazienti, la qualità dell’alimentazione fornita e la stabilità dei lavoratori coinvolti. Resta ora da vedere quale sarà la risposta delle autorità competenti e se verranno intraprese azioni per preservare i posti di lavoro e garantire un servizio adeguato nelle mense ospedaliere di Taranto e delle altre località coinvolte.