Dona 50mila euro all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari

Dona 50 mila euro all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari L’ospedale di una città è destinato a far parte a pieno titolo della storia di una comunità. Ignazio Visco governatore della Banca d’Italia, ha devoluto in data odierna alla presenza di Sergio Magarelli, direttore della sede di Bari della Banca d’Italia, e di Alessandro Delle Donne e Raffaella Massafra, rispettivamente direttore generale e vicedirettore scientifico dell’Irccs barese, 50mila euro all’istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari.
Un gesto che sintetizza uno stile di vita, esemplare, rivolo ad aiutare il prossimo, contrassegnato da senso civico e riconoscimento del valore di bene comune di un ospedale oncologico. Il finanziamento servirà ad acquistare due nuovi coloscopi tecnicamente avanzati e protesi per la ricostruzione del complesso areola-capezzolo. I primi saranno utilizzati per gli esami di screening di secondo livello nell’unità operativa di Endoscopia digestiva e Chirurgia generale a indirizzo oncologico, e supporteranno le ricerca in corso sul tumore del colon-retto. Le protesi permetteranno invece di completare la ricostruzione mammaria, necessaria a seguito degli interventi di mastectomia, con ricadute non solo estetiche ma anche psicologiche per le pazienti.
Dona 50 mila euro all’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari
“Banca d’Italia ha scelto il nostro istituto per una donazione importante, da destinare in parte alla ricerca scientifica e in parte all’attività assistenziale – ha detto Delle Donne -. Non è solo un riconoscimento economico, ma della nostra ricerca scientifica. Ciò che si fa qui dentro lo ritroviamo sotto forma di diagnosi, di terapie, di innovazione chirurgica nella pratica quotidiana clinica e diagnostica“.
Magarelli: “l’attenzione a questa eccellenza italiana nella lotta contro i tumori, anche rari, nella ricerca clinica e in quella transnazionale, che è la frontiera della ricerca perché porta le scoperte e le buone prassi nelle cure. L’obiettivo non è solo curare tutti, ma anche fa sì che le persone non si ammalino”.
